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Mondo Politica: intervista a Massimo Mormii vice sindaco a Pieve Santo Stefano

Presente in consiglio comunale da 17 anni

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Da 17 anni, è uno dei sempre presenti in consiglio comunale a Pieve Santo Stefano. Massimo Mormii, in lista nel 2004, ha trascorso cinque anni all’opposizione, poi nel 2009 – con il ritorno subito vittorioso di Albano Bragagni – è stato nominato assessore: per dieci anni si è occupato di ambiente, attività produttive e assetto del territorio e dal 2019, con l’elezione a sindaco di Claudio Marcelli, è divenuto il suo vice, prendendo le deleghe a urbanistica e lavori pubblici. In maggio saranno trascorsi due anni dall’inizio dell’attuale legislatura, uno dei quali condizionato dall’emergenza Covid-19.

Mormii, al di là della continuità che caratterizza oramai da anni l’amministrazione comunale pievana, nel passaggio fra Albano Bragagni e Claudio Marcelli non vi sono state differenze?

“Diciamo che non si è notato proprio nulla. Oramai sono presente nell’assise comunale dal 2004 e ho iniziato all’opposizione. Claudio Marcelli era in lista come me, poi dal 2009 al 2019 è stato vicesindaco, ma l’attività imprenditoriale di Albano Bragagni – che lo portava e lo porta tuttora a essere in giro per l’Europa e il mondo – ha fatto sì che la presenza in Comune di Marelli fosse costante, ragion per cui tutto si può dire, meno che questo passaggio sia stato “traumatico”.

Vi sono state allora differenze per Lei e per gli incarichi ricoperti nell’amministrazione?

“Sì, nel senso che fino al 2019 ero assessore ad assetto del territorio, ambiente e attività produttive, ora sono vicesindaco e ho la delega a urbanistica e lavori pubblici. Di sicuro, le responsabilità sono aumentate per me ed è chiaro che le avrei avvertite di più all’atto pratico se non vi fosse stata la pandemia, perché di fatto la programmazione è destinata a mantenere determinati equilibri. Al momento, è meglio però evitare i grossi interventi, pensando a mantenere ambiente e viabilità, semprechè non subentrino imprevisto, ma vi è totale accordo all’interno della nostra maggioranza”.

Cosa è previsto nell’agenda del 2021 per ciò che la riguarda direttamente?

“Abbiamo già in opera il completamento della struttura polivalente ubicata all’altezza della rotatoria della chiesa della Madonna dei Lumi, con annesso parcheggio, non dimenticando che di spazi per la sosta necessita anche il vicino supermercato. In cantiere c’è anche l’asfaltatura della strada periferica per la frazione di Mignano; se poi dovessero subentrare progetti di portata maggiore, li comunicheremo a tempo debito. Altro impegno: il completamento dell’illuminazione pubblica con le nuove tecnologie e il passaggio del paese al 5G; ci concentreremo soprattutto sulla sicurezza stradale, con i rilevatori di velocità e l’illuminazione negli incroci più significativi, andando poi a terminare il sistema di rilevamento degli autoveicoli con altre quattro telecamere”.

Che clima si respira in consiglio comunale? In altre parole, come sono i rapporti con l’opposizione?

“Ci possiamo vantare anche sotto questo profilo. In un Comune di poco più di 3mila abitanti, la stessa opposizione ha a mio avviso poco senso, perché bisogna cercare di prendere decisioni e fare cose che vadano bene a tutti. L’opposizione di Pieve è pertanto concettuale e basta, perché fondamentalmente in consiglio comunale non vi sono discussioni con finalità strumentali e la stessa minoranza si dimostra costruttiva”.

Il premier Mario Draghi: l’uomo giusto al momento giusto?

“Sì, anche perché questa nomina sta a sentenziare che molto probabilmente la scuola della politica è finita e che la soluzione più efficace del momento era quella di reperire il miglior economista e manager presente sulla piazza. Purtroppo, invece dei politici sui creano gli urlatori. La scelta di Draghi, per quanto ottima, è stata magari anche un tantino forzata, perché io l’avrei visto come figura ideale per la carica di Presidente della Repubblica. Comunque sia, tornando al livello attuale della politica, mi pare che Matteo Renzi – da tantissime persone criticato – sia riuscito alla fine a stendere tutti. Non stravedo di certo per lui, ma – come qualcuno ha avuto modo di dire giorni addietro in televisione – nella corsa dei somari Renzi è il “Varenne” della situazione”.

Cosa Le verrebbe da chiedere al nuovo governo per venire incontro a piccoli Comuni come quello di Pieve Santo Stefano?

“Credo che sarebbe necessario garantire a queste realtà ciò che è venuto a mancare con le inevitabili minori entrate registrate. Noi a Pieve abbiamo adottato il criterio degli aiuti alle famiglie e alle attività produttive, ma si tratta di provvedimenti che vanno poi a intaccare il gettito. Occorrerebbe inoltre dare la possibilità ai piccoli Comuni di ricreare gruppi di gente che lavora (purtroppo, le assunzioni sono bloccate), per cui conferire ad essi più autonomia ed elargire qualche euro in più. Dal premier Draghi mi aspetto infine che risolva il problema della viabilità in Valtiberina e in particolare della E45; a questo proposito, attendo ora di conoscere i sottosegretari che verranno nominati”. P.S.: i nuovi sottosegretari alle infrastrutture sono Teresa Bellanova di Italia Viva e Alessandro Morelli della Lega, per cui gli interlocutori sono già “contattabili”.      

Redazione
© Riproduzione riservata
25/02/2021 08:57:02


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