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Covid-19 a Città di Castello, dati altalenanti: 22 nuovi positivi e 35 guariti

Il sindaco Bacchetta: “Le scuole per l’infanzia 0-3 anni resteranno chiuse fino al 14 marzo”

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“I dati di ieri ci parlano di 22 nuovi positivi al Covid-19 e di 35 guariti”. E’ l’aggiornamento fornito oggi dal sindaco Luciano Bacchetta, nel sottolineare come “continui l’altalena di dati che rende difficile fare valutazioni, ma non possiamo ignorare che l’Altotevere, insieme all’area di Foligno e di Assisi-Bastia Umbra, sia tra i territori nei quali l’indice Rt è tra i più alti, per cui non possiamo abbassare la guardia”. “Bisogna rispettare le regole e i controlli saranno rafforzati”, chiarisce il primo cittadino, che anticipa: “scriveremo a tutte le forze dell’ordine, perché non sono solo i Vigili Urbani a dover fare i controlli come sostiene qualcuno, in modo che il grande sforzo che stanno già facendo in questa difficile situazione di emergenza sia i ulteriormente irrobustito”. “Ci giungono infatti notizie continue di assembramenti, specie nei parchi pubblici, che non si possono fare in questa fase della nostra vita, anche se mi rendo conto che è dura affrontare la situazione attuale”, puntualizza il sindaco. Nel far riferimento alla nuova ordinanza di ieri della Regione, che ha confermato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, Bacchetta ribadisce insieme all’assessore competente Rossella Cestini che a Città di Castello sarà prorogata fino al 14  marzo la chiusura di  tutti  i  servizi  socio  educativi pubblici e privati per  la prima infanzia nella fascia di età 0-3 anni. “Con l’ordinanza sindacale n.37 di oggi abbiamo deciso di continuare a essere estremamente prudenti, perché ci inducono a questo le percentuali di positività del nostro territorio”, precisano Bacchetta e Cestini, facendo riferimento alle indicazioni in questo senso riportate nell’ultima comunicazione all’ente da parte dell’Usl Umbria 1 sull’incidenza del contagio a Città di Castello. “Restiamo in attesa della vaccinazione di massa come unica soluzione concreta all’emergenza attuale”, ribadisce Bacchetta, chiarendo: “il Comune sta lavorando molto in questo contesto, mettendo a disposizione tutte le proprie strutture per il secondo punto vaccinale a Città di Castello e adesso abbiamo coinvolto anche la Provincia di Perugia”. “L’Usl Umbria 1 – riferisce il sindaco - ha già ritenuto non idonee un paio di sedi proposte dal Comune e per lunedì 8 marzo abbiamo convocato una riunione con i responsabili dell’azienda sanitaria per risolvere la situazione”. “Certo è – rimarca Bacchetta – che il secondo punto per la vaccinazione a disposizione di Città di Castello e della zona nord del comprensorio dell’Alta Valle del Tevere va aperto quanto prima, in modo tale da disporre di un altro centro vaccini efficace, efficiente e logisticamente compatibile con le esigenze della nostra città, di San Giustino e Citerna per la fine di marzo, quando, ci dicono, inizierà la vaccinazione di massa”. “Stiamo tentando di risolvere un problema che è piuttosto irritante e del quale il Comune non ha alcuna responsabilità, perché sta all’Usl Umbria 1 decidere”, ribadisce il sindaco, che aggiunge: “certamente si rende necessario uno sforzo e un impegno in termini di organizzazione e di personale importante, che però va fatto”. “Non è possibile infatti, per fare un esempio, che un cittadino di Citerna debba andare a vaccinarsi a Trestina o a Umbertide”, osserva Bacchetta, che chiarisce: “non è giusto, né dignitoso per le istituzioni che accada questo, è una situazione paradossale che va risolta quanto prima, perché non si può continuare ad avere due punti per i vaccini nel raggio di dieci chilometri, a Trestina e Umbertide, senza averne nessun altro nel resto del comprensorio dell’Altotevere”.

Redazione
© Riproduzione riservata
06/03/2021 14:00:19


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