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Pd, Madia: "Alla Camera cooptazione mascherata"

Serracchiani: "Marianna, confrontiamoci senza retropensieri"

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Alla Camera "quello che poteva essere un confronto sano tra persone che si stimano si è subito trasformato in altro. Immediatamente si è ripiombati nel tradizionale gioco di accordi trasversali più o meno espliciti con il capogruppo uscente, da arbitro di una competizione da lui proposta, che si è fatto attivo promotore di una delle due candidate, trasformando ai miei occhi il confronto libero e trasparente che aveva indetto in una cooptazione mascherata". 

Lo ha scritto la deputata Marianna Madia in una lettera ai parlamentari Pd. Madia è candidata con Debora Serracchiani per diventare nuova capogruppo del Pd alla Camera.  "Sarebbe assolutamente legittimo farlo alla luce del sole. Debora è una persona autorevole. Ma, ripeto, di cooptazione mascherata si tratta. Questa distanza tra forma e sostanza non è sana: non far seguire a ciò che diciamo il nostro comportamento penso sia una delle cause del perché non riusciamo più a esprimere la vocazione espansiva del nostro partito. Non posso negare il dispiacere umano per quello che si è verificato". "Non è un problema solo di questo passaggio, ma più in generale di come si fa politica: grazie al segretario Enrico Letta ne discutiamo proprio in questi giorni nei circoli, dove i militanti si stanno confrontando con grande vitalità, sperando che il loro contributo non sia vanificato da una mancanza di radicalità nei comportamenti della classe dirigente".  "Vorrei raccontarvi - prosegue Madia - come nasce la mia candidatura. Con Graziano Delrio, che ho sempre considerato persona di valore, ci legano anni di lavoro comune prima al Governo e poi in questa legislatura così complicata. E' stato proprio lui, dopo aver accettato l'invito del nuovo segretario a fare un passo indietro, a chiedermi di mettermi in gioco con la mia candidatura insieme a quella della mia amica stimata Debora Serracchiani. Sceglieva una via diversa da quella presa al Senato dove il capogruppo uscente Marcucci ha invitato senatrici e senatori a sottoscrivere unitariamente la candidatura di Simona Malpezzi". 

Non ho invitato nessuno a candidarsi e nessuno a non farlo perché sarebbe stato poco rispettoso della libertà". Lo scrive il capogruppo Pd, Graziano Delrio, in una lettera ai deputati. "Non ho fatto trattative anche perché direi di aver già fatto la mia parte. E forse di non meritare accuse di manovre non trasparenti o di potere visto che a quel potere ho voluto rinunciare lasciando immediatamente il mio incarico. Certe parole mi feriscono oltremodo perché non corrispondono alla realtà e perché vengono da un persona che ho stimato sempre. Credo e spero che si tratti di amarezza".

"Non posso credere che Marianna - scrive Serracchiani - intenda riferirsi a me come una persona cooptabile e quindi, dovrei supporre, non autonoma. No, l'autonomia è stata la cifra della mia storia personale e politica, e anche quando sono stata accanto a qualcuno l'ho fatto lealmente, condividendo idee e mantenendo libertà di giudizio. Chi sa, me lo riconosce". "Marianna, confrontiamoci senza retropensieri". Lo scrive in una lettera Debora Serracchiani che, "per quanto a malincuore", non può "evitare" di esprimersi sulla lettera inviata da Madia, "almeno per la parte che mi tocca e coinvolge personalmente". "Tralasciando "le condivisibili considerazioni sul lavoro difficile che ci attende", scrive Serracchiani, "non posso credere che Marianna intenda riferirsi a me come a una persona cooptabile e quindi, dovrei supporre, non autonoma. No, l'autonomia è stata la cifra della mia storia personale e politica". E' un'opera di "anima e cacciavite" quella di "cambiare e rendere sempre più competitivo" il Pd secondo le indicazioni date dal segretario Letta, in cui "mi riconosco in pieno e sento mia questa attitudine operativa e la voglia di sperimentarmi in prima persona. L'ho sempre fatto. Anche a rischio di trovarmi in posizioni scomode o essere criticata: conosco anche questo". Lo scrive Debora Serracchiani nella lettera inviata a tutti i deputati del partito, dopo la lettera di Marianna Madia. Serracchiani scrive di sentirsi obbligata a rispondere per la "considerazione che si deve a una collega di riconosciuto valore che ha ricoperto incarichi di Governo" e di vivere la situazione "con assoluta serenità e in totale trasparenza, onorata anzi di competere con una collega come Marianna". Poi, insiste molto sulla autonomia, che definisce "cifra" della sua "storia personale e politica". Anche "quando sono stata accanto a qualcuno l'ho fatto lealmente, condividendo idee e mantenendo libertà di giudizio", evidenzia; si tratta di un "piccolo patrimonio cui tengo molto, perché autenticità e schiettezza sono miei valori che porto in dote al mio partito e offro ai miei colleghi deputati. Quindi spero che, se mai ombre o equivoci possano aver sfiorato Marianna, siano subito dissipati". Infine, l'invito: "Confrontiamoci senza ipoteche e senza retropensieri", sicura che "ogni collega del gruppo deciderà in piena libertà", poiché "nessuno si farebbe imporre candidature calate dall'alto. E davvero, alla fine, saremo tutti più ricchi".  

Redazione
© Riproduzione riservata
28/03/2021 07:50:33


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