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Elezioni amministrative a Sansepolcro: in tre per una poltrona, Cornioli in "rimonta"

Laurenzi per la sinistra e la Chieli per la destra restano i due candidati dei principali blocchi

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La più “moscia” campagna elettorale degli ultimi venti anni che si sta tenendo a Sansepolcro ha conosciuto un ulteriore raffreddamento dopo lo spostamento della data del voto da giugno a ottobre. Se a condizioni normali (quindi per giugno) la situazione sarebbe stata definita, lo slittamento temporale ha rimesso in gioco la situazione e creato anche numerosi maldipancia. Al momento, restano confermati i tre candidati sindaci: Andrea Laurenzi per il centrosinistra, Laura Chieli per il centrodestra e il primo cittadino uscente, Mauro Cornioli. Nel centrosinistra, però, quella compattezza che sembrava ritrovata sta scricchiolando e molto: l’ossatura della coalizione è fondata su Partito Democratico, “Insieme Possiamo” e Articolo Uno; fra queste componenti c’è un patto di ferro, mentre il Movimento 5 Stelle – che sembrava il principale alleato del centrosinistra – si sta ora guardando intorno per capire se vi sarà la possibilità di creare qualcosa di nuovo. Se il centrosinistra piange, il centrodestra non ride; su questo schieramento resiste l’alleanza Fratelli d’Italia-Lega, mentre Forza Italia e il movimento “Noi per Sansepolcro” non sembrano molto convinti del progetto messo in piedi da oramai qualche mese. In mezzo a un contesto del genere, sta tornando fuori di prepotenza la candidatura di Mauro Cornioli, che dopo essere stato scaricato dalle tre forze della sua coalizione (“Il nostro Borgo”, “Democratici per Cambiare” e “Insieme Possiamo”) potrebbe trovare terreno fertile in quei partiti minori o in quelle liste civiche che rimangono strette nei due blocchi di sinistra e di destra, perchè il centro sembra essere sparito. Riguardo ai nomi che trapelano per la composizione delle varie giunte, nel centrosinistra Andrea Laurenzi sembra avere già preso impegni con “Insieme Possiamo”, che rivendica la poltrona di vicesindaco da assegnare a Gabriele Marconcini; con l’attuale segretario del Pd, Chiara Andreini e con un esponente di Articolo Uno, che porta il nome di Maritza Boncompagni. Le altre due poltrone saranno lasciate libere in vista dell’eventuale ballottaggio. Nel centrodestra, con Laura Chieli candidato sindaco in quota a Fratelli d'Italia, la carica di vice sembra di spettanza del leghista Alessandro Rivi; per la giunta, si fanno i nomi di Giuseppe Del Barna e di una “new entry”: Gianluca Marinelli, ex calciatore del Sansepolcro, entrambi sempre di Fratelli d'Italia. Anche qui, due posti liberi fino all’eventuale ballottaggio. Sulla ricandidatura di Cornioli è ancora tutto da programmare, perché c’è da capire con quali partiti e “mondi” attuali riuscirà a tessere la tela. L’aspetto che comunque salta agli occhi è il cambiamento subito dalla politica biturgense nel giro di 4-5 mesi: un centrodestra che, superfavorito fino a qualche tempo fa, starebbe ora subendo la rimonta di un centrosinistra molto agguerrito, che sembra aver trovato – questo sì – la quadra in alcuni personaggi importanti del Borgo. Oltre a questo, un Cornioli dato per spacciato sta aumentando le proprie quotazioni e al momento attuale - se tutto dovesse procedere secondo questo trend - nessuno dei tre candidati sarebbe da indicare come favorito, nel senso che partirebbero tutti alla pari. Un’altra constatazione è il fatto che molti si attendevano l’ingresso in campo di personaggi carismatici, i quali al momento non sembrano però interessati a fare determinati percorsi, forse perché delusi da una politica e da partiti che non svolgono più il ruolo a essi deputato. Questo non è ovviamente un problema soltanto di Sansepolcro, ma anche del provinciale: nel centrodestra, c’è una Lega commissariata e in mano al solo Matteo Grassi, Fratelli d’Italia è impelagato nella vicenda Coingas-Estra e Forza Italia sembra interessata solo ai fatti aretini e non della provincia. Nel centrosinistra, il Pd è alle prese con le solite correnti interne e perde più tempo per ricomporre le questioni che per guardare a ciò che succede in provincia. Stessa musica con il 5 Stelle, dove i problemi nazionali hanno poi le ricadute nei territori. È ovvio che, con una situazione di questo tipo, il proliferare di movimenti e liste civiche provocherebbe uno spezzatino che non aiuterebbe sicuramente a fare sintesi politica e a creare quelle maggioranze coese delle quali ora vi è assoluto bisogno.  

Redazione
© Riproduzione riservata
15/04/2021 20:43:26


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