Diga Montedoglio, Veneri (Fdi): “Finiti i lavori si proceda in tempi rapidi al collaudo"

“E’ prevista per l’estate la fine dei lavori di ricostruzione del muro di sfioro della diga di Montedoglio, una parte del quale, tre conci, aveva ceduto nell’oramai nota serata del 29 dicembre 2010. La lentezza della nostra burocrazia e, nell’ultimo anno, l’emergenza Covid hanno fatto sì che ci siano voluti più di dieci anni di tempo per iniziare a ricostruire la parte crollata della diga. Al termine dei lavori sarà fondamentale ottenere in tempi rapidi il collaudo ma anche provvedere ad un cambio della connotazione giuridica”. Lo chiede con una mozione il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Gabriele Veneri. 

“Montedoglio è considerato un serbatoio di accumulo idrico e non un invaso lacustre, perciò non lo si può sfruttare ad ampio raggio. Invece, un cambio della connotazione giuridica permetterebbe di sfruttarlo in molteplici modi, da quello sportivo, turistico, ludico, ricreativo, fino a quello polifunzionale-riabilitativo per vari tipi di disabilità e categorie fragili” sottolineano il Consigliere regionale Veneri ed il vice-presidente del circolo di Sansepolcro di Fratelli d Italia, Giuseppe Carbonaro.

“Attenzione poi all’utilizzo dell’acqua per fini agro-domestici, irrigazione e potabilità. Il costo dell’acqua in Valtiberina è molto al di sopra degli standard, per abbattere le imposte pubbliche si potrebbe beneficiare di un adeguato potabilizzatore della riserva idrica di Montedoglio. Questo permetterebbe di soddisfare l’intero territorio”.

“Si dovrebbe cogliere l’occasione del “Recover Fund” per un progetto di valorizzazione della diga facendola diventare volano economico, turistico, sportivo. Variegati potrebbero essere gli sport d’acqua praticabili nel sito di Montedoglio: pesca sportiva, canottaggio, vela, sup, kajak, sci nautico. Così come quelli terrestri da praticare nei pressi della diga dal trekking al ciclismo, dallo yoga lacustre al running –suggeriscono gli esponenti Fdi- Molteplici anche i possibili risvolti turistici: la creazione di percorsi vita, zone di relax, isole di ristoro fai da te (barbecue, solarium, tavoli e sedute per piccoli e grandi gruppi, gazebo, pista da ballo, campi da gioco tipo beach volley e/o calcetto). Richiamerebbero tanti visitatori, sia dai luoghi limitrofi che da quelli più lontani, specialmente se venisse prevista un’area camping per tendisti e camperisti. Opportunità che genererebbero una nuova filiera gastronomica e di ospitalità: nascita di chioschi per la vendita diretta di prodotti alimentari tipici del luogo, bar, ristoranti, ostelli, b&b, alberghi, maneggi per passeggiate guidate a cavallo, resort di salute e benessere. Valorizzare in modo ecosostenibile il proprio patrimonio ambientale è un dovere morale e politico”.

“Fondamentale poi che la Regione metta mano alla composizione dell’Ente Acque Umbre Toscane. A parere nostro la persona delegata dalla Regione Toscana, per il consiglio direttivo, deve essere almeno una persona residente nei comuni dell’Alto-Tiberino e non del Fiorentino o del Senese, poiché sicuramente saprebbe portare avanti le istanze e i problemi della vallata in maniera più precisa” fa notare Giuseppe Carbonaro.