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Concerto del Primo Maggio in fabbrica a Città di Castello

Il concerto delle eccellenze artigianali, artistiche, culturali ha colpito nel segno

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“Con il concerto in fabbrica alle Ceramiche Noi, simbolo della resilienza e ripresa solidale, la città, la comunità locale e regionale ha consegnato al Paese nel giorno del primo maggio festa del lavoro una bella pagina di vita vera che non dimenticheremo. Vedere gli operai della cooperativa, maestri nella lavorazione della ceramica, assistere al concerto dal proprio posto di lavoro e scorgere nei loro occhi, soddisfazione, orgoglio e qualche lacrima e’ stato per tutti noi il più bel segnale di coesione e di speranza per il futuro. Il concerto delle eccellenze artigianali, artistiche, culturali ha colpito nel segno. Grazie”. E’ quanto dichiarato dal sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta al termine della messa in onda sui canali social e Tv del concerto in fabbrica, del duo Fabio Battistelli, clarinetto e Stefano Falleri, chitarra, registrato alle Ceramiche Noi di Città di Castello azienda simbolo per la sua storia di grande coraggio. Una novità assoluta nella giornata del Primo Maggio. Dal palcoscenico alla fabbrica: clarinetto e chiatarra per il concerto del primo maggio della resilienza e della speranza per la ripartenza. Mezz’ora di musica, intervallata da brevi interventi istituzionali e lettura di brani della Divina Commedia trasmessi in streamimg questo pomeriggio sui canali social del comune di Città di Castello e su alcune emittenti locali e radio regionali.    E’ andato in scena il concerto delle “eccellenze” registrato fra bancali, muletti, scatole e imballaggi. I maestri Fabio Battistelli al clarinetto e Stefano Falleri alla chitarra hanno eseguito una serie di brani “icone” del miglior repertorio del maestro Morricone, Carosone e Pixinguinha-Lacerda, un esibizione magistrale di “Um a zero”, intervallati dalla lettura del V° canto della Divina Commedia, interpretato in maniera superlativa dagli attori, Elena Galvani e Jacopo Laurino, Stradanova Slow Theatre. Per qualche ora i palcoscenici dei teatri si sono trasferiti idealmente ed anche concretamente in una location unica, mai realizzata in queste modalità, presso lo stabilimento di “Ceramiche Noi”, a Città di Castello (Pg), azienda artigianale di grande pregio simbolo di resilienza e tenacia nel superare mille ostacoli, pandemia compresa. Meno di venti dipendenti, 17 attualmente per la precisione fra soci della cooperativa e lavoratori (11 i soci, 9 uomini e 8 donne, età media 40 anni) che in due anni si sono ritrovati ad affrontare il dramma della chiusura della azienda per cui lavoravano, dopo aver ricevuto la notizia della possibile delocalizzazione del sito produttivo in Armenia, alla rinascita e rilancio in termimi di produzione e posti di lavoro: in pieno lockdown hanno addirittura incrementato di due unità il proprio organico. Il presidente della cooperativa Marco Brozzi e tutti gli altri soci-lavoratori hanno trovato la forza di ripartire mettendo in piedi, grazie alle proprie risorse finanziarie (tutta la loro Naspi e una parte del Tfr, il trattamento di fine rapporto, per un totale di 180.000 euro) ed al supporto di Legacoop Umbria e dei sindacati, una azienda che è diventata il simbolo della resilienza non solo al Covid ma alle avversità quotidiane. E così hanno riconquistato i vecchi clienti, per il 90 per cento negli Stati Uniti, senza mai fermarsi durante tutto il lockdown, sfornando manufatti in ceramica unici come il piatto “antibatterico”. Fra gli ambiziosi progetti  c’è quello dello sbarco nei mercati di alta qualità e lusso in tutto il mondo con particolare riferimento al Giappone e Corea del Sud. I due artisti non nuovi a queste inedite performance hanno suonato davanti alla platea dei dipendenti dell’azienda, tutti in sicurezza, distanziati con le mascherine ben indossate ed una delegazione isitituzionale composta dal sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta, assieme all’assessore allo Sviluppo Economico, Riccardo Carletti, a rappresentanti del mondo sindacale, Euro Angeli, segretario Generale Filctem Cgil e Dino Ricci, Presidente di Legacoop  Umbria, da sempre vicini ai lavoratori della Cooperativa, in parte artefici dela loro rinascita e rilancio. Maria Cristina Goracci, presidente di “Castello Danza”, “portavoce” di tutti coloro che lavorano ed operano a vari livelli nel settore artistico-teatrale e dello spettacolo ha completato il qualificato “parterre”. Un concerto inedito anche per la “scenografia”. Fra un bancale e l’altro, pile di piatti e vassoi di ceramica nell’ampio magazzino accanto al laboratorio della produzione è stato allestito un angolo delle eccellenze a voler testimoniare l’accostamento fra la musica, l’arte, la cultura, tutto il panorama che ruota attorno allo spettacolo nelle diverse espressioni (in ginocchio da tempo causa pandemia) ed i simboli concreti di questi ambiti produttivi anch’essi eccellenze del territorio e della tradizione made in Italy. Sopra un tavolo in rovere realizzato dai maestri artigiani del Mobile in Stile di Città di Castello (unici a lavorare il legno secondo tecniche secolari) impreziosito da una sella in lino con fasce rosa realizzata su telai dell’800 dalle socie-lavoratici di Tela Umbra, appoggiata sopra un leggio in legno pregiato intarsiato, una prestigiosa copia della Divina Commedia, parte di una Collezione in edizione limitata: e poi ancora delle scarpette da punta di danza classica incrociate ed una maschera di teatro. Scenografia “mozzafiato” completata da una splendida riproduzione dello Sposalizio della Vergine di Raffaello eseguita in Pictografia ad olio su tavola antica dal maestro Stefano Lazzari, della Bottega Tifernate, in scala 1:2 rispetto all’originale custodito presso la Pinacoteca di Brera di Milano. Al termine della applaudita performance musicale, fra qualche lacrima di commozione e orgoglio dei dipendenti, Patrizia Venturini, sindacalista-attrice (in passato la più giovane prima segretaria donna nel comparto della scuola a livello nazionale) già vice-presidente “dell’Associazione Ottobre” fondata e presieduta da Valeria Ciangottini per 20 anni, quasi a voler suggellare un evento unico che sarà senza dubbio il simbolo della ripartenza del paese e della Festa del Lavoro, ha letto, accompagnata dalle note del clarinetto e della chitarra, un toccante passaggio di un intervento di Giuseppe Di Vittorio.  Sindaco di Citta’ di Castello, Luciano Bacchetta e assessore allo Sviluppo Economico, Riccardo Carletti: “Il concerto di rara bravura e suggestione dei maestri Battistelli e Falleri che è stato registrato in un luogo insolito sarà l’emblema della ripartenza solidale di tutti i settori del nostro grande Paese e il primo maggio, la festa del lavoro avremo il piacere di condividerlo con tutti attraverso i canali social in streaming come impongono le regole anti-Covid. Noi come istituzioni ci saremo come sempre accanto a loro che ogni giorno difendono con orgoglio e straordinaria determinazione e passione il proprio lavoro realizzando prodotti di eccellenza come fa l’arte, la cultura, la musica e tutte le espressioni di creatività di cui è ricco il nostro paese, la regione Umbria, la nostra città. Un percorso che ci porterà nelle prossime settimane in altre realtà produttive e artiginali nella convinzione che la bellezza, sia essa musica, arte, spettacolo, artigianato e cultura, non si ferma. Con il vaccino prima di tutto e le misure di contenimento della pandemia e con messaggi positivi e solidali come questo ne usciremo più forti, insieme”.

Redazione
© Riproduzione riservata
01/05/2021 18:06:50


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