Solo tre Regioni in arancione: da lunedì Italia quasi tutta in giallo
L’incidenza dei casi settimanali da 146 casi ogni 100mila abitanti scende a 127
Con una incidenza dei casi settimanali che da 146 casi ogni 100mila abitanti scende a 127, ma un Rt in lieve risalita per la seconda settimana consecutiva, questa volta da 0,85 a 0,89, l’Italia si appresta a diventare da lunedì quasi tutta gialla, con tre punti di arancione. Che sono quelli della Valle d’Aosta, promossa però in arancio dal rosso lockdown dove si trova, della Sardegna che in quel colore deve sostare ancora una settimana anche se ha i numeri da giallo (la questione la dirimerà Speranza) e della Sicilia, che resta quindi dov’è. Tutte le altre- da quanto si apprende dalla cabina di regia che sta esaminando il Report- sono in giallo, comprese Calabria, Puglia e Basilicata che lasciano il purgatorio dove ristoranti e bar sono chiusi tutto il giorno e non si può mettere piede fuori dal proprio comune. Anche se il Lazio, con Rt a 0,96, la Toscana (0,97), l’Umbria (anch’essa con Rt a 0,97) e il Veneto (0,95) camminano sul filo del rasoio a un passo dal superare quota uno dell’indice di contagiosità che manda in fascia arancione. La sentenza definitiva l’ha emessa oggi il monitoraggio settimanale a cura dell’Iss, che sull’andamento dell’epidemia lancia messaggi contrastanti. Perché da un lato registra un nuovo calo dell’incidenza dei contagi che resta comunque lontana dal traguardo dei 50 ogni 100mila abitanti che secondo gli estensori del Report settimanale consentono la ripresa in pinea efficienza del tracciamento dei contatti. Dall’altro riscontra ancora una volta un lieve incremento dell’Rt, l’indice di contagio, che resta sotto la soglia di sicurezza di uno, ma che quando si muove verso l’alto anticipa sempre prima l’aumento dei contagi, poi quello dei ricoveri e infine dei decessi. Gli esperti sanno bene che è ancora presto per registrare l’effetto delle riaperture. Per quello bisognerà aspettare la fine della prossima settimana. Intanto però il sismografo della pandemia ha indicato una crescita dei contagi tra i più piccoli, quello della fascia da zero a 9 anni. Un segnale che viene interpretato come effetto della ripresa dell’attività scolastica, che è sicuramente minore di quello che può scaturire dalla ripresa di tante attività economiche e di svago. Per non parlare dell’aumentata mobilità sociale conseguente all’abbandono dello smart working in tante aziende e ministeri.
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