Russia, spari in una scuola di Kazan: 11 morti e 32 feriti
Un giovane di 19 anni e il complice erano armati di mitragliatrice
Undici morti e 32 feriti. E’ il bilancio dell’attacco fatto da un giovane di 19 anni ai compagni di scuola in Russia. All’assalto avrebbe partecipato anche un’altra persona, che sarebbe morta nel tentativo di sottrarsi alla cattura. Secondo quanto riporta l'agenzia di stampa russa Interfax, un giovane armato (pare di una mitragliatrice) è entrato nella scuola numero 175 di Kazan, capitale del Tatarstan, e ha incominciato a sparare appena varcato il portone. Interfax cita una fonte dell'amministrazione dell'istituto: «Uno studente ha portato un’arma a scuola. Ha ferito i suoi compagni di classe. Almeno uno studente non mostra segni di vita». Secondo l’agenzia Ria Novosti, ha aperto il fuoco uccidendo dieci compagni e un insegnante. Altri 32 ragazzi sono rimasti feriti, quattro di loro sono stati ricoverati in ospedale. L’adolescente di 19 anni è stato bloccato appena le forze di sicurezza sono intervenute, il complice è riuscito a nascondersi per una manciata di minuti in più, poi è morto in un conflitto a fuoco. Secondo le prime testimonianze, molti alunni sono saltati dalle finestre del terzo piano della scuola, per sfuggire al fuoco degli aggressori. Lo ha detto alla Tass uno dei testimoni oculari: «Diversi ragazzi sono saltati fuori dalle finestre del terzo piano, a un certo punto, presumibilmente nel tentativo di sfuggire a qualcuno che li stava inseguendo», ha detto Dilyara Samigullina, che stava passando davanti all'edificio scolastico al momento della sparatoria. Le autorità hanno dichiarato per domani, 12 maggio, una giornata di lutto nazionale. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha chiesto di rivedere le attuali regole nel Paese sul porto d'armi in seguito alla sparatoria nella scuola di Kazan, in Tatarstan, dove i morti sarebbero tra i 7 e gli 11 a secondo delle fonti. «Il presidente ha ordinato uno studio urgente per il tipo di armi che possono essere date alla popolazione civile, tenendo conto di quella utilizzata nella sparatoria di Kazan». A dirlo è il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, subito dopo l'attacco nella scuola in Tatarstan. Putin ha anche espresso le sue «profonde condoglianze» ai genitori delle vittime.
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