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Morte di Libero De Rienzo, la procura di Roma apre un fascicolo di indagine

L’ipotesi di reato è "morte come conseguenza di altro reato"

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La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione alla morte dell'attore Libero De Rienzo, 44 anni, trovato privo di vita (questa mattina) nella sua abitazione nella zona Madonna del Riposo. Il procedimento è coordinato dal sostituto procuratore Francesco Minisci. Il magistrato ha disposto l'autopsia. L’ipotesi di reato è "morte come conseguenza di altro reato" (articolo 586 del codice penale). Il corpo dell’attore e sceneggiatore napoletano è stato trovato da un amico, preoccupato perché non riusciva a mettersi in contatto con l'attore da qualche giorno. L'addio alla vita di Libero De Rienzo lascia senza fiato e senza risposte ma, a guardare indietro, la sua eredità è davvero ricca di momenti significativi. Libero è stato l’icona della generazione Santa Maradona. Nato a Napoli nel 1977, aveva intrapreso la carriera dello spettacolo sulle orme del padre, Fiore De Rienzo, che è stato aiuto regista di Citto Maselli. Si impone all'attenzione del pubblico, condividendo la monotonia dei giorni con l'amico Stefano Accorsi, nel film cult di Marco Ponti. Il ruolo di Bart, giovanotto senza arte né parte, gli frutta nel 2002 il David di Donatello come Migliore Attore non Protagonista, nonché una nomination ai Nastri D'Argento. 

Nel 2009 incontra Marco Risi e la storia del cronista napoletano Giancarlo Siani, vittima della camorra: si butta a capofitto nell'avventura di Fortapasc, scritto da Andrea Purgatori e regala la sua interpretazione più bella e matura, rendendo il suo personaggio un autentico eroe del quotidiano, identificandosi con misura e passione in una figura reale a cui rende onore come per ricongiungersi con le sue radici napoletane. Da quel momento lo adottano gli autori della nuova generazione: Ivan Cotroneo (Kriptonite), Valeria Golino (Miele), Giorgia Farina (Ho ucciso Napoleone).

Ma è il sodalizio con Sidney Sibilia che ne fa uno degli improbabili eroi della trilogia di Smetto quando voglio a dargli la popolarità e la conferma definitiva di un talento luminoso. Ha frequentato anche la televisione, ma il mondo della serialità non è il suo: figlio di un allievo di Francesco Maselli (Fiore Di Rienzo), sposato con Marcella Mosca, padre di due amatissimi bambini, è un intellettuale coerente e rigoroso, nonostante l'apparenza scapigliata e l'allegria contagiosa da eterno studente. Il suo film più recente, ancora inedito, è Una relazione, opera prima da regista di Stefano Sardo. Di lui restano la passione, il talento, la sete inesauribile di conoscere e leggere, il sorriso, sempre venato da una segreta malinconia, di un uomo buono e giusto.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
17/07/2021 05:47:16


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