“Taglio del cuneo fiscale e riforma dell’Irpef”: il piano di Franco per ridurre le tasse
Il ministro dell’Economia è intervenuto al Forum Ambrosetti a Cernobbio
Riforma dell’Irpef, taglio del cuneo fiscale, più investimenti e una crescita strutturale sufficiente a ridurre il peso del debito pubblico. Da Cernobbio, al Forum Ambrosetti, il ministro dell’Economia, Daniele Franco ha indicato la rotta della politica economica del governo. Un cambio di marcia che passa dall’accelerazione della crescita economica.
«E’ in atto ripresa intensa del Pil, il terzo trimestre sta andando bene. Per fine anno l’Ufficio Parlamentare di Bilancio prevede un +5,8%, non possiamo escludere che a fine anno sia superiore» ha detto il ministro sottolineando come «i dati sono incoraggianti. E' importante che la crescita sia rapida», ma «la sfida più importante è crescere in modo strutturalmente più elevato che in passato». Anche perché «superata la crisi il debito andrà progressivamente ridotto». Nelle stime del governo il rapporto debito/pil dovrebbe già migliorare a fine anno prima di scendere in maniera più sensibile nel 2022. Ma solo «a fine decennio tornerà sui livelli pre crisi pandemica. L’importante è che sia sostenibile».
Nel frattempo, l’esecutivo metterà in atto la riforma del fisco che sarà centrata «sul cuneo e sull’Irpef» perché il carico fiscale deve essere «quanto più possibile favorevole ai fattori della produzione, in particolare al lavoro. Sarà importante, quindi, disegnare un sistema fiscale che nei limiti del possibile aiuti il paese a crescere nel medio e lungo periodo». Intanto, i segnali positivi non mancano: «Gli ultimi dati congiunturali sugli investimenti (pubblici e privati) sono buoni, per quest’anno stimiamo un aumento complessivo del 15% e la percentuale sul Pil potrebbe salire al 20%. Gli investimenti fisici e in capitale umano sono bassi in Italia, nel 2018 erano al 18% il Pil, sotto la media Ue, con una bassa quota pubblica ma anche quella privata non era alta». Franco ha poi ribadito che non esistono «bacchette magiche» per uscire dalla crisi, ma serve «uno sforzo corale del Paese. Dobbiamo essere consapevoli che disegnare il Pnrr non è stato facile, ma realizzarlo sarà ancora più difficile».
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