Via libera del Cdm, Green Pass obbligatorio per tutti i lavoratori: dalle colf alle partite Iva
Tamponi calmierati. Sospeso chi è senza certificato
Super Green pass dal 15 ottobre al 31 dicembre per tutti i lavoratori, pubblici, privati e volontari (compresi autonomi, colf, baby sitter, badanti). Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera all’unanimità. Otto articoli e appena sei pagine per il decreto legge sull'estensione del certificato a tutti i lavoratori, del pubblico e del comparto privato, che è stato approvato a Palazzo Chigi.
«Le disposizioni di cui al comma 1» ovvero l'obbligo di green pass «non si applicano ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute»: è quanto si legge all'art. 1. Previsto un fondo per i tamponi gratis per chi non può fare il vaccino: «Nel limite di spesa autorizzato ai sensi del presente comma che costituisce tetto massimo di spesa, al fine di assicurare l'esecuzione gratuita dei test molecolari e antigenici rapidi, per i cittadini con disabilità o in condizione di fragilità che non possono effettuare la vaccinazione anti SARS-CoV-2 a causa di patologie ostative certificate, nonché per i soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con Circolare del Ministro della salute, è istituito nello stato di previsione del Ministero della salute un Fondo per la gratuità dei tamponi».
Green Pass valido subito, non dopo 15 giorni dalla prima dose
Si riducono i tempi per avere il certificato. Non bisognerà più attendere 15 giorni dalla prima dose di vaccino, ma lo si otterrà subito dopo la prima somministrazione. L'articolo 4 comma 3 modifica infatti la normativa attuale sostituendo il passaggio in cui si affermava che la certificazione era valida «dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione» con le parole «dalla medesima somministrazione».
Le sanzioni
I lavoratori senza certificato verranno sospesi fino a quando non l'avranno. La sospensione dal lavoro e dallo stipendio nel settore privato scatta dal primo giorno mentre nel pubblico dopo 5 giorni di assenza ingiustificata. Previste anche sanzioni per chi elude i controlli, ma anche per il datore di lavoro che non li effettua. Saranno le singole amministrazioni e le aziende a definire le linee guida per realizzare i dovuti controlli. Le sanzioni vanno da 600 a 1.500 euro. Chi non ha il Green pass avrà comunque «il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro» e quindi non potrà essere licenziato. «Il personale che non è in possesso della certificazione verde o qualora risulti privo della predetta certificazione al momento dell'accesso al luogo di lavoro, è considerato assente ingiustificato e, a decorrere dal quinto giorno di assenza, il rapporto di lavoro è sospeso fino alla presentazione della predetta certificazione e, comunque non oltre il 31 dicembre 2021, e, in ogni caso, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro».
Lo smart working e il costo dei tamponi
Il certificato verde servirà per accedere ai luoghi di lavoro, non per lavorare: quindi chi lavora da casa non dovrò averlo. Oggi, durante la cabina di regia, sarebbe stato il ministro Federico D'Incà a chiedere delucidazioni su eventuali estensioni del passaporto vaccinale per chi lavora da casa. Ma il ministro Orlado, nella conferenza stampa dopo il Cdm, ha detto che «lo smart working non può essere regolato solo dal punto di vista sanitario».
E ancora: nel testo del decreto compare l’obbligo per le farmacie di adeguarsi al prezzo calmierato dei tamponi. Chi non farà rischierà la chiusura fino a 30 giorni. Il costo dei tamponi sarà pari a zero per chi non possa fare il vaccino, 8 euro per i minorenni, 15 euro per i maggiorenni fino al 31 dicembre.
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