Bonomi: “Draghi ha fatto le tre cose che servivano al Paese”
"Piano vaccinale e Pnrr hanno ridato credibilità all'Italia"
Il patto tra sindacati e Confindustria proposto dal premier Mario Draghi «è nato da una chimica in quel momento, non conoscevo i contenuti dell'intervento del presidente così come lui non sapeva che cosa avrei detto io. Non sono sorpreso, credo che il presidente Draghi abbia lanciato il cuore oltre l'ostacolo». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ai microfoni di 'Mezz'ora in più', su Rai3. Aggiungendo poi che «Draghi ha fatto quello serviva al Paese in tre mesi, dal piano vaccinale alla riscrittura della prime 80 pagine del Pnrr».
Tuttavia, «Confindustria non si candida a fare un partito» tanto meno a coprire insieme a Draghi un vuoto di politica: «Se avete sentito la mia relazione, c’è un passaggio in cui dico abbiamo rispetto dei partiti e delle istituzioni. Quello che abbiamo messo in evidenza è che il governo Draghi su 3 punti essenziali ha fatto le cose che servivano al Paese: il piano vaccinale, ha riscritto le prime 80 pagine del Pnrr e riportato quella credibilità internazionale dell'Italia nell'Europa, G20 e Nato».
Bonomi ha quindi ribadito di aver «voluto mettere in chiaro che c’è una occasione storica del Paese. Abbiamo la sensazione che, a causa del processo delle elezioni amministrative, sia iniziato il gioco delle bandierine su molti temi importanti, non vogliamo che questo gioco metta a rischio quello che il Paese aspetta da 30 anni, le riforme». Tra le riforme citate da Bonomi ci sono gli ammortizzatori sociali e le politiche attive, fisco, previdenza e concorrenza: «Non possiamo più permettere che ci sia un rallentamento del percorso e abbiamo preso degli impegni con l’Ue».
Il presidente di Confindustria ha quindi teso nuovamente la mano ai sindacati: «Abbiamo la stessa posizione, siamo per rafforzare la contrattazione perché garantisce tutti, e l'esempio ci viene da Ita». Nei Paesi dove è stato inserito il salazio minimo «la tendenza delle imprese è uscire dalla contrattazione collettiva e questo non è nell'interesse dei lavoratori. Dobbiamo andare a colpire i contratti pirata, che vengono fatti da chi non ha rappresentanza e fanno dumping salariale. Lì dobbiamo lavorare insieme».
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