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Zaki portato nella gabbia degli imputati in manette “come un pericoloso criminale”

L’udienza è durata solo due minuti

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La seconda udienza del processo a Patrick Zaki si è svolta presso il tribunale di Mansura ed è durata solo due minuti durante i quali, come hanno riferito fonti del collegio di difesa, la sua legale Hoda Nasrallah ha chiesto un rinvio per poter studiare gli atti. La prossima sarà il 7 dicembre. La legale ha chiesto inoltre una copia autenticata del fascicolo dato che finora vi ha avuto accesso solo in consultazione presso uffici giudiziari, senza dunque poterlo studiare adeguatamente. Il giudice monocratico si è ritirato per decidere sulla richiesta, hanno precisato le fonti sintetizzando quanto detto da Nasrallah a ridosso del banco del giudice. Patrick non ha preso la parola durante l'udienza. Per giustificare la richiesta di rinvio, Hoda ha sostenuto che è stato lo stesso Zaki a chiederlo in quanto "non è soddisfatto" della difesa dato che lei ha potuto leggere gli atti in Procura solo "in fretta", ha riferito un avvocato presente in aula che ha preferito restare anonimo. 

Zaki portato nella gabbia degli imputati in manette
Al Tribunale di Mansura Patrick Zaki è stato portato nella gabbia degli imputati in manette, che poi gli sono state tolte dopo meno di cinque minuti.  Qualche minuto dopo l'ingresso di Patrick nella gabbia degli imputati, prima ancora che la sua udienza iniziasse, la sessione è stata interrotta e Patrick ha parlato con due avvocati e bevuto un po' d'acqua. Padre e sorella erano seduti a un paio di metri dalla gabbia. «Portato ammanettato nella gabbia degli imputati, come un pericoloso criminale. Patrick Zaki è tutto il contrario». Così il portavoce di Amnesty International in Italia, Riccardo Noury, ha commentato su Twitter il trattamento riservato al ricercatore.

Ministro egiziano: sul caso decide autorità giudiziaria
«È una questione che viene trattata in questo momento in tribunale dalle autorità giudiziarie e come ministro non posso rilasciare commenti. Le nostre istituzioni sono indipendenti. Spero che vada a finire bene». Lo ha detto Tarek El Molla, ministro del Petrolio e delle risorse minerarie dell'Egitto a proposito del caso di Patrick George Zaki, intervistato dal TgR Emilia-Romagna a margine di Omc-Offshore Mediterranean Conference and Exhibition, il salone dell'energia al via a Ravenna. Sul palco di Omc, nei saluti iniziali, è stato il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, a portare il caso Zaki all'attenzione della platea. «Come campus dell'Università di Bologna speriamo che Patrick Zaki possa tornare presto ai suoi studi. Sviluppo economico e tutela dei diritti umani sono per noi inscindibili», ha detto il sindaco che nella foto di rito dell'evento ha rifiutato il posto accanto al ministro egiziano.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
29/09/2021 05:41:18


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