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Putin sfida la Nato e sceglie l'arbitro "L'Italia potrebbe risolvere il conflitto"

Il leader russo: "Non vogliamo invadere l'Ucraina, ma se ci provocano reagiremo"

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Vladimir Putin elegge il centro espositivo del «Maneggio», a due passi dal Cremlino, per la conferenza stampa di fine anno. La scelta non è stata casuale, e non riguarda le restrizioni Covid. Il «Maneggio» è il luogo dove ha festeggiato con i suoi sostenitori tutte le vittorie politiche ed elettorali, e dovendo affrontare un tema delicato e scottante come la crisi con l'Ucraina si è affidato anche alla scaramanzia, trattandosi del 17esimo discorso alla nazione di fine anno.

Il leader russo, parlando e rispondendo alle domande dei 507 giornalisti per quasi quattro ore, non ha fatto sconti alla Nato, ricordando che un ulteriore movimento verso est verrebbe considerato inaccettabile. Alza il tono della voce quando si domanda «è forse una richiesta eccessiva non collocare più sistemi d'attacco presso casa nostra? Come reagirebbero gli americani se noi piazzassimo missili al confine tra Canada e Usa o tra Messico e Usa?». É evidente che il possibile ingresso dell'Ucraina nella Nato gli stia togliendo il sonno. Putin chiede che i Paesi della Nato forniscano garanzie di sicurezza alla Russia. «É incredibile pensare che dobbiamo essere noi a garantire sicurezza, quando è stata la Nato a venire qui». Gli Stati Uniti sono pronti ad impegnarsi in un dialogo con la Russia a partire dagli inizi del mese di gennaio. Ma la Casa Bianca ribadisce che ci saranno sanzioni pesantissime se Mosca deciderà di attaccare l'Ucraina.

Dopo aver rispedito al mittente qualsiasi coinvolgimento del suo esercito, che in realtà staziona lungo i 2.220 chilometri di frontiera con l'Ucraina dal 4 dicembre, si dice pronto ad aprire una strada di dialogo. E come il collega ucraino Zelensky, vede in Mario Draghi un importante interlocutore. «L'Italia potrebbe avere un ruolo nella normalizzazione delle relazioni tra Russia e Ue e anche sulla linea delle trattative che sono in programma ora tra la Russia e la Nato - ammette Con Draghi ho parlato più volte parlato al telefono, in un'atmosfera cordiale e costruttiva, su questioni che riguardano lo sviluppo dei nostri legami economici, ma anche politici».

Sui rapporti con l'alleato Cina Putin ritiene che Pechino «abbia già superato Washington in termini di volumi economici tenendo conto della parità di potere d'acquisto. La Cina diventerà la prima economia al mondo e gli americani dovranno capire che ricorrere a mezzi come il boicottaggio delle Olimpiadi di Pechino è inutile. Non possono frenare lo sviluppo della Cina».

Ha poi spronato la campagna vaccinale, definendo i no-vax «persone disoneste». E sulle questioni energetiche puntualizza che sia ingiusto incolpare Mosca per i prezzi del gas naturale ai massimi storici in Europa: «Gazprom sta rispettando tutti gli obblighi di fornitura». Ritiene che l'Europa sia responsabile dei problemi col gas e debba risolverli autonomamente, e sospetta che una parte del gas russo, inviato alla Germania, sia in realtà rivenduto all'Ucraina.

Immancabile la domanda sul dissidente Aleksej Navalny. Lo scorso anno Putin era apparso spavaldo, riferendo che «se è vivo significa che non siamo stati noi. Non ho mai lasciato un lavoro a metà nella mia vita». Oggi invece chiede di voltare pagina: «Abbiamo ripetutamente inviato richieste ad altri Paesi affinché ci fornissero materiale che confermasse l'avvelenamento, ma non ce n'è. Dateci una ragione per aprire un procedimento penale».

Notizia e foto tratte da Il Giornale
© Riproduzione riservata
25/12/2021 10:06:40


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