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Sansepolcro: cosa c'é che non va?

Soste selvagge, velocita’ sostenuta e carico e scarico merci: i vizi atavici della città

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I problemi di Sansepolcro si trascinano da anni; problemi che - invece di trovare una soluzione - peggiorano di giorno in giorno: alludiamo alle soste selvagge in tutto il territorio comunale e alle operazioni di carico e scarico delle merci nel centro storico. I cittadini chiedono una maggiore presenza da parte dei vigili urbani per poter tirare le orecchie agli automobilisti indisciplinati; non si tratta solo di multare chi trasgredisce le leggi, perché in momenti come questi serve anche tolleranza, ma alla polizia municipale si chiede in particolare di educare e di sensibilizzare i cittadini su questa tematica. Ovviamente, se poi il problema non venisse risolto, diverrebbe opportuno ricorrere alle maniere forti con multe a raffica.

LE SOSTE E LA PIGRIZIA DEI BITURGENSI

Soste selvagge in primo piano, perché si tratta di problemi che non riguardano solamente il centro storico, ma anche le immediate periferie; luoghi che conosciamo tutti e nei quali gli interessi di pochi vengono messi davanti a quelli della collettività. La marcata tendenza è quella di parcheggiare nel primo “buco” utile che si trova accanto al posto nel quale ci si deve recare, perché il concetto è chiaro: meno tragitto si compie a piedi e meglio è. Se per la logica di alcuni è un fatto scontato, per altri è un qualcosa di aberrante, specie se si deve fare i conti con le regole del codice della strada. Avviene allora che il tale lascia l’auto in divieto di sosta, perchè magari il primo posto regolare dista un’eternità (10 o 20 metri…) dal negozio o il luogo in cui deve recarsi. Tra le zone più caotiche ci sono Piazza Santa Marta, Piazza Dotti, Porta del Ponte (nei pressi di Santa Chiara e all’interno del parcheggio, dove le aiuole sono state trasformate in luoghi dove parcheggiare le auto all’ombra o evitare di fare qualche passo in più…e pensare che esistono anche individui che li giustificano!), Piazza Garibaldi e la centralissima Piazza Torre di Berta. Per quanto riguarda l’immediata periferia della città, due zone in particolare sono da sempre nell’occhio del ciclone per ciò che riguarda le soste: via Senese Aretina con le croniche problematiche di parcheggi selvaggi (la soluzione temporanea adottata dal comune ha risolto solo in minima parte il problema) e viale Osimo e strade limitrofe (via Leonardo da Vinci e via del Martellino). Esiste da anni, in viale Osimo, il comodo parcheggio della casina dell’acqua, quello adiacente all’ingresso atleti e dirigenti dello stadio Buitoni, che ha sempre tanti posti liberi, perché la sosta è consentita anche sui lati del viale, nonostante ciò le auto in queste tre strade vengono parcheggiate in modo selvaggio, ostacolano la visuale a chi deve entrarvi dalle strade traverse e dando uno spettacolo indecoroso da far west. Proprio nelle traverse, a volte, le auto parcheggiate su entrambi i lati finiscono con il restringere il passaggio di altri veicoli. Le soste selvagge, in particolare quelle che caratterizzano le periferie, causano problemi anche alle spazzatrici, che – a causa delle auto ferme ai lati – non riescono a lavorare o lo fanno con evidenti disagi. Risultato: quando le vetture vengono rimosse, rimane sul posto la sporcizia accumulatasi, con le conseguenti lamentele della popolazione. A proposito di spazzatrici, sempre nelle periferie, in molti hanno notato che i turni di spazzatura hanno ridotto la loro frequenza, per cui nello stesso posto la spazzatura che veniva pulita ogni quindici giorni adesso vi rimane per quasi un mese. Non è certo un miglioramento nella qualità del servizio, ma questa è un’altra storia. Tornando al problema “centrale” delle soste, questo non è dovuto alla carenza di parcheggi in città: soltanto nella parte esterna a ridosso delle mura se ne contano una decina, uno solo dei quali è a pagamento. E anche nelle periferie gli spazi sono più che sufficienti. La questione di fondo è sempre la stessa: non si vogliono fare a piedi nemmeno dieci metri, alla faccia anche dei medici, che consigliano in maniera persino martellante di muoversi e di camminare per la nostra salute. Purtroppo la pigrizia, o la voglia di comodità, ha il sopravvento su qualsiasi altra ragione - come già evidenziato in precedenza – e spesso viene motivata con la fretta generata dalla frenesia dei tempi moderni, per cui non c’è tempo da perdere: bisogna correre e allora l’auto piazzata il più vicino possibile al luogo nel quale si deve andare aiuta a guadagnarlo. Il problema è che anche nei fine settimana, quando problemi di lavoro e di tempo in teoria non dovrebbero esistere, c’è chi si comporta alla stessa maniera; a ben guardare, si tratta delle stesse auto e quindi degli stessi automobilisti che amano trasgredire, forse perché si sentono intoccabili. Ma soprattutto si evidenzia il fatto (molto grave) che per non indispettire “pochi intimi” si calpestano i diritti di chi rispetta le regole e vorrebbe solo una città ordinata.

ARTERIE A RISCHIO PER LA VELOCITA’

In viale Osimo, al pari di via Bartolomeo della Gatta (la circonvallazione che parte dalla chiesa delle Forche in direzione di San Lazzaro), viale Barsanti (quella delle Piscine) e via Anconetana, molti cittadini si lamentano anche per le forti velocità alle quali viaggiano le auto, mettendo in pericolo l’incolumità dei pedoni. In viale Osimo, nelle ore notturne e con meno gente che inevitabilmente circola, si segnalano anche vere e proprie corse che trasformano le strade in una sorta di autodromo. Via Bartolomeo della Gatta è uno stradone di due chilometri con i rallentatori all’inizio e la rotatoria di via Angelo Scarpetti a metà, che però non dissuadono chi vuol premere sull’acceleratore nei due tratti rettilinei, più che sufficienti come lunghezza per raggiungere velocità non consentite. In viale Barsanti è stata realizzata una piccola aiola spartitraffico che funge da rallentatore all’altezza delle Piscine e dobbiamo riconoscere che nel lato delle vecchie mura i marciapiedi mettono al sicuro chi passeggia, fa jogging oppure porta a spasso il cane. Ma dall’ingresso al Campaccio fino a piazza Antonio Gramsci la situazione è un tantino più delicata, non essendovi marciapiedi e con diversi passaggi pedonali. Moderare la velocità è il minimo che si possa fare. Stesso discorso per via Anconetana, direttrice molto trafficata e già oggetto di una mozione consiliare anche a seguito dei numerosi incidenti che lì si sono verificati, per fortuna con conseguenze non gravi. È una strada nella quale hanno sede attività economiche e servizi per il pubblico, ma mancano i marciapiedi e le protezioni per i pedoni, costretti a divincolarsi fra le auto in sosta e spesso su entrambi i lati. A proposito di velocità sostenute, c’è chi non scherza nemmeno in via dei Montefeltro, nonostante la vicinanza fra rotatoria di San Lazzaro e semaforo delle case popolari. Strade e luoghi in cui i controlli non esistono, probabilmente si aspetta che accada qualche disgrazia per rendersi conto dei pericoli, invece di prevenire si preferisce piangere dopo.

CARICO E SCARICO MERCI SENZA UNA PRECISA DISCIPLINA

Terzo capitolo: l’atavico problema del carico e dello scarico delle merci nel centro storico di Sansepolcro da parte dei corrieri, che viaggiano a tutte le ore, fregandosene di divieti e permessi. Come dicono in molti, questo accade perché molti di loro effettuano prima gli scarichi nelle città dove il regolamento è applicato alla lettera, per poi venire a Sansepolcro a ultimare gli scarichi giornalieri, senza tenere conto dell’ora nella quale vi si arriva, tanto al Borgo tutto è permesso. Abbiamo già detto tutto: nella città biturgense non vi è un regolamento ferreo, il che permette a chiunque di usufruire della sostanziale elasticità, ragion per cui furgoni e furgoncini girano a ripetizione per via XX Settembre, via Matteotti e via Niccolò Aggiunti. Emblematica la scena alla quale abbiamo assistito in un giorno d’estate ante-lockdown, con alcuni turisti che alle ore 14 si stavano gustando una pizza al piatto seduti in uno dei tavoli esterni di un bar ristorante cittadino; ebbene, in quel momento è transitato un camioncino che ha involontariamente lasciato una spolverata di fumo nell’aria. I signori non hanno battuto ciglio, continuando a mangiare la loro pizza, ma francamente qualcuno di noi biturgensi presenti si è sentito in imbarazzo: non è possibile che un ospite rimanga affascinato dalla bellezza della città e che poi, nel momento in cui si mette a tavola all’aperto, debba vedere un furgone che gli transita a ridosso mentre sta mangiando. Se si vuole investire sul turismo, questo diventa un danno di immagine, derivante dall’assenza di una disciplina. Su questo non si può e non si deve passare sopra. Ma le vergogne non finiscono mai nella città di Piero, perché oltre ai corrieri che fanno quello che vogliono, ci sono anche i cittadini con le loro auto che scorrazzano per il centro storico parcheggiando dove gli pare. Accade un po' come per soste selvagge, dove gli interessi di pochi (magari perché vantano conoscenze importanti a Palazzo delle Laudi) prevaricano quelli dei cittadini e dei turisti che visitano la nostra città.  

Redazione
© Riproduzione riservata
31/12/2021 13:04:27


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