Accusato di essere una spia in Turchia per Italia e Spagna, rischia 20 anni di carcere
Depositata alla procura di Ankara l'accusa contro Metin Gurcan
Chiesti fino a 20 anni di reclusione per l'analista turco Metin Gurcan accusato di «spionaggio politico e militare» a favore dell'Italia e della Spagna. Lo fa sapere l'agenzia Dha riportando il testo che l'accusa ha presentato contro Gurcan alla procura di Ankara. L'analista avrebbe «condiviso con governi stranieri informazioni sulla sicurezza dello Stato [turco] di natura riservata» si legge nel testo che riporta anche le dichiarazioni rilasciate ai giudici di Gurcan il quale non ha accettato le accuse sostenendo di aver fornito a diplomatici italiani e spagnoli rapporti basati su informazioni reperibili pubblicamente.
Il 26 novembre l'analista era stato arrestato nella sua abitazione di Istanbul con l'accusa di avere fornito informazioni riservate riguardo al ruolo della Turchia in Iran, Iraq, Libia, Siria, Afghanistan e Mediterraneo orientale a diplomatici italiani e spagnoli in cambio denaro tra il 2020 e il 2021. Gurcan ha lavorato come analista militare per l'esercito turco tra il 2002 e il 2008 e ha spesso pubblicato approfondimenti in vari media turchi e internazionali. Nel 2020 ha fondato il partito di opposizione al presidente Recep Tayyip Erdogan Deva («Rimedio» in turco) insieme ad Ali Babacan, influente ex ministro in vari governi guidati dall'attuale capo di Stato turco ma dimessosi dal partito di Erdogan Akp nel 2019.
Gurcan non ha negato di essere stato retribuito per aver redatto analisi strategiche e militari, ma ha respinto con forza l'accusa di aver condiviso informazioni riservate o coperte da segreto così come di essere a conoscenza del fatto che i suoi interlocutori erano agenti stranieri. Metin Gurcan ha lasciato l'esercito nel 2015, ha 45 anni ed è uno stimato analista strategico-militare che collabora con riviste e siti come Al Monitor, Turkish Studies, Small Wars Journal, Dynamics of Asymmetric Conflict, Perceptions.
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