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Inter Club Valtiberina Nerazzurra: l'avventura é ricominciata!

Il grande cuore nerazzurro é tornato a battere in Valtiberina

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Lo scudetto numero 19, che ha spezzato i nove anni consecutivi di egemonia calcistica della Juventus, è stato capace di ridestare l’orgoglio interista anche sui due versanti dell’Alta Valle del Tevere, dove i sostenitori non mancano. Così, all’indomani delle soddisfazioni regalate dai vari Barella, Perisic, Lukaku e Lautaro, i fedelissimi dell’Inter hanno deciso di riorganizzarsi in maniera adeguata. Negli anni ’80 – ai tempi di Rummenigge e dello scudetto record dei 58 punti, con Giovanni Trapattoni in panca – esisteva l’Inter Club Valtiberina, molto attivo nell’organizzazione delle trasferte e anche a livello di aggregazione sociale. Ricordiamo poi di aver visto lo striscione immortalato dalle reti televisive nazionali sugli spalti di San Siro. Nel 2021, il sodalizio è rinato con la denominazione di Valtiberina Nerazzurra, grazie all’iniziativa di undici supertifosi, alcuni dei quali erano presenti anche ai tempi dell’Inter Club. L’avventura è insomma ricominciata.  

Il tempo di vincere il campionato, di festeggiare e di capire che si sarebbe potuti andare oltre il battito forte del cuore nerazzurro, cercando di organizzare questa forte passione calcistica. O meglio, di riorganizzarsi come ai vecchi tempi. È così rinato il club, che ha assunto la denominazione di Valtiberina Nerazzurra, come a voler ribadire il coinvolgimento di un intero comprensorio. Il battesimo ufficiale è stato quello dello scorso 14 luglio al ristorante “La Pieve Vecchia” di Monterchi; una serata nella quale hanno regnato entusiasmo, desiderio di condivisione e voglia di vivere assieme una passione sana e bella, tanto più che appena tre giorni prima la Nazionale di Roberto Mancini aveva riportato a mille l’entusiasmo dell’Italia intera con la vittoria all’Europeo per Nazioni. Un menù come sempre gradevole, accompagnato da buon vino, dalla voce di Laura Polverini e dai fuochi d’artificio che hanno reso solenne la posa della prima pietra di un importante cammino di aggregazione sociale e territoriale all’insegna di valori come lo sport, capaci soprattutto di educare. Gli undici fedelissimi hanno esercitato un effetto anche carismatico, se si pensa che a oggi in poco meno di sei mesi i tesserati del club hanno superato quota 200. “Valtiberina Nerazzurra” nasce come associazione di tifoseria nell'ambito calcistico non finalizzata a scopo di lucro e atta a promuovere e mantenere viva l'adesione spirituale e il culto dei colori nerazzurri, nonché a diffondere tra le nuove generazioni l'amore e la fede per la “Beneamata”, che ritrova in zona il suo punto di riferimento sommandosi ai già presenti Viola Club (Fiorentina), Roma Club e rossonero (Milan). L’adesione all’Inter Club dà la possibilità di vedere le partite della squadra del cuore con l’organizzazione di pullman che permettono di andare in tutta Italia; oltre a ciò, vengono organizzate cene sia per le partite di coppa che di campionato a prezzi calmierati e riservati ai soci. Il prezzo della tessera è comprensivo di numerosi gadget. Valtiberina Nerazzurra è entrata a far parte della grande famiglia nazionale degli Inter Club e quindi questo dà diritto a sconti sui biglietti a prezzi agevolati, in occasione della partecipazione alle trasferte organizzate dal club e alle altre iniziative. Tanti i progetti in cantiere, che non riguardano solo il calcio, ma anche la storia di una fra le squadre di calcio più blasonate del mondo. Grazie a questo club, arriveranno in Valtiberina campioni del passato e attuali dell’Inter, o comunque figure di spessore per trattare argomenti legati al calcio, ma l’intenzione è anche quella di operare con iniziative di carattere sociale.

Cosa significa essere tifosi dell’Inter? Probabilmente, essere diversi da quelli della Juventus, del Milan e – per chi vive a queste latitudini – anche della Fiorentina. Ma non per una pura questione di squadra. A parità di passione, è il modo nella quale si vive a fare la differenza, anche sulla spinta del blasone che accompagna questi prestigiosi club - capaci di fare grande il calcio italiano - e del periodo contingente più o meno prodigo di risultati. Rispetto allo juventino e al milanista, l’interista vive l’attaccamento ai colori nerazzurri in una maniera definita alquanto “spasmodica”, diretta conseguenza – a volte – anche del rendimento della squadra e soprattutto dei suoi risultati. L’Inter ha abituato i propri sostenitori a essere protagonista di grandi cicli (vedi quello degli anni ’60 con Helenio Herrera allenatore, oppure il “triplete” del 2010 con Josè Mourinho) e ora si è ripresa la soddisfazione dello scudetto dopo un decennio nel quale è rimasta ad alti livelli senza però aggiudicarsi alcun titolo, il che può aver alimentato qualche delusione, combinata con il fatto che – almeno in Italia – a vincere era stata sistematicamente sempre la Juventus. Ciononostante, però, lo stadio “Giuseppe Meazza” è stato pieno in ogni ordine di posto quasi ogni domenica e i supporter non hanno mai abbandonato la squadra. La dimostrazione più bella è proprio questa: anche il vero tifoso, come il vero amico, si vede nel momento del bisogno. Se esistono fede e attaccamento, rimane per sempre, anche se esistono tifosi tendenti ad allontanarsi. I tifosi dell’Inter sono particolari, perché si distinguono per sofferenza, emotività sfrenata e senso del sacrificio. Come dire, in altre parole, che il tifoso interista soffre per definizione più degli altri. Di qui l’idioma di “Pazza Inter”, come è anche nel titolo dell’inno ufficiale nerazzurro. I tifosi sono oramai abituati a patire fino all’ultimo minuto di ogni partita e quindi per diventare interista occorre avere anche una speciale predisposizione. L’amore per l’Inter è un qualcosa di speciale: occorrono cuore e sangue freddo – si legge nei siti di fede nerazzurra – perché l’Inter è statisticamente una fra le società più odiate d’Italia, sopravanzata con ogni probabilità soltanto dalla Juventus. La stessa denominazione ufficiale, ossia Internazionale, è indice di una fratellanza nel mondo che va oltre i confini nazionali, rendendo il marchio famoso in tutto il mondo con il motto “Amala”, che significa amarla nella buona come nella cattiva sorte. Una denominazione, quella appunto di Internazionale, che il regime fascista aveva fatto togliere nel 1928, anno della fusione con l’Unione Sportiva Milanese: per ragioni politiche, la società si trasforma in Ambrosiana Inter, tornando a essere chiamata Internazionale nel 1945 con il presidente Carlo Masseroni. Il grande motivo di orgoglio è quello di essere rimasta l’unica società ad aver sempre militato nella massima serie nazionale. Il tifoso interista è puntualmente arrabbiato per le prestazioni non brillanti della squadra, spesso anche dopo un successo poco convincente e questa è la contro riprova del fatto che ci tenga molto, nel senso che anche una vittoria può contare poco se non accompagnata dal bel gioco. Questo, insomma, l’identikit dell’interista doc, come autentici sono anche i tifosi di Valtiberina Nerazzurra.     

Questo l’organigramma di VALTIBERINA NERAZZURRA

•      Presidente

•      Andrea FONTANA

•      Vicepresidenti

•      Fabio ROSSI e Domenico GAMBACCI

•      Segretario

•      Francesco FABBRI

•      Tesoriere

•      Toni TESTERINI

Consiglieri

•      Giuseppe CARBONARO

•      Patrizio PECORARI

·      Alessio GALOPPI

•      Sauro GIORNI

•      Marcello MANCINI

•      Riccardo LORENZI

Redazione
© Riproduzione riservata
11/01/2022 19:07:13


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