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L’elezione del presidente della Repubblica: fumata nera, prevale la scheda bianca

Non è stato raggiunto il quorum. Domani nuova seduta alle 15

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È partita la corsa al Colle per eleggere il tredicesimo presidente della storia Repubblicana. Elezione in piena pandemia, che costringe a misure di sicurezza straordinarie, compresa la realizzazione di un seggio drive-in nel parcheggio di Montecitorio: sono tra i 12 e i 15 i grandi elettori positivi che votano all’esterno, dopo aver presentato un certificato medico. Al banco della presidenza ci sono i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati. Il primo ad essere chiamato a votare è stato Umberto Bossi che poi ha commentato: «Il nome di Draghi? Uscirà alla fine». Intanto nel pomeriggio Matteo Salvini incontrerà Enrico Letta e Giuseppe Conte e, alla Camera, la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Con Meloni, fanno sapere fonti della Lega, «l’incontro è stato utile per fare il punto della situazione». Una chiamata al giorno per il 1008 elettori (ci saranno sicuramente almeno tre assenti causa Covid), finché sarà pronunciato il nome del nuovo capo dello Stato. Si comincia dai senatori (fino alle 16,40), poi i deputati (fino alle 19,23), infine i delegati regionali. Scrutinio e spoglio dureranno circa sei ore. Ma non sarà oggi: diverse le forze politiche che hanno annunciato la scheda bianca alla prima chiamata. Domani la seduta sarà alle 15 come oggi, mercoledì dalle 11.

Il presidente della Camera, durante lo spoglio delle schede per l'elezione del Capo dello Stato, leggerà solo il cognome del votato. Leggerà nome e cognome soltanto nel caso in cui entrambi siano riportati nella scheda e la lettura del solo cognome non consenta l'univoca attribuzione del voto. Per la prima volta nella storia, l'Aula della Camera dei deputati sarà convocata durante la fase di elezione del presidente della Repubblica per sostituire Vincenzo Fasano, morto ieri: al posto sarà proclamata martedì a mezzogiorno Maria Rosa Sessa, detta «Rossella», sempre di Forza Italia. Normalmente, durante l'elezione del presidente della Repubblica, le aule di Camera e Senato non vengono convocate. 

Alle 16.17 è iniziata la seconda chiama per i senatori. 

Inizia lo spoglio della prima votazione

Il presidente della Camera Roberto Fico ha iniziato alle 20.06 lo spoglio dei voti.

Il voto dei delegati regionali

Inizierà alle 19.45 il voto dei 58 delegati regionali. Intanto Matteo Salvini, a conclusione di una girandola di incontri, assicura: «Sto lavorando perché nelle prossime ore il centrodestra unito offra non una ma diverse proposte di qualità, donne e uomini di alto profilo istituzionale e culturale, su cui contiamo ci sia una discussione priva di veti e pregiudizi, che gli italiani non meritano in un momento così delicato dal punto di vista economico e sociale». 

La prima chiama dei deputati

Inizia alle 16.34 la prima chiama dei deputati che voteranno sempre suddivisi per scaglioni orari di 50 per volta. Nel corso del voto dei deputati, Matteo Salvini ha avuto un incontro con Giuseppe Conte. La prima chiama dei deputati si conclude alle 19.21 dopo diversi “stop&go” dovuti al fatto che, per via dell’elevato numero di schede bianche, la votazione stava procedendo molto speditamente. A breve inizierà la votazione dei 58 delegati regionali.

Vertice Draghi-Letta

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha avuto in giornata un colloquio, a quanto si apprende, con il segretario del Pd, Enrico Letta. Sia da Palazzo Chigi che dal Nazareno si risponde con un «no comment» alla notizia.

L’incontro Salvini-Letta

Non era mai successo in questi mesi di “strana” alleanza a sostegno del governo di unità nazionale guidato da Mario Draghi. Dopo l'incontro, definito «lungo e cordiale» tra Enrico Letta e Matteo Salvini, gli uffici stampa dei due partiti guida del centrosinistra e del centrodestra hanno diffuso due note “gemelle”, segnale della reale collaborazione in vista dell'elezione del presidente della Repubblica. Di seguito il testo: «Lungo e cordiale incontro tra Matteo Salvini ed Enrico Letta negli uffici della Lega alla Camera. Con il faccia a faccia si e' aperto un dialogo: i due leader stanno lavorando su delle ipotesi e si rivedranno domani. Lo riferiscono note della Lega e del Partito Democratico». L’incontro è stato commentato anche dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti che ha schivato la domanda sull’ «esito» ma ha detto: «La notizia è che c’è stato. Se si parlano è positivo...». Anche Giorgia Meloni commenta positivamente l’incontro: «Bene che si parli».

Il vertice tra Conte e Salvini 

Oltre ad aver incontrato il segretario dem, il leader del Carroccio ha incontrato anche Giuseppe Conte. Da fonti del Movimento Cinque Stelle trapela che tra i due «c'è stata totale sintonia sulla necessità di rafforzare e intensificare il confronto, iniziato la settimana scorsa, per mettere da parte al più presto le schede bianche e scrivere un nome che unisca il Paese». Per Stefano Buffagni, deputato «stiamo lavorando per un nome al posto della scheda bianca».

Tempi incerti per il nome

Il ministro degli Esteri Luigi di Maio lo ha detto senza mezzi termini: «Non faccio previsioni». Ma nel corso della giornata anche altri si sono espressi sulle tempistiche. A cominciare dal ministro Giancarlo Giorgetti che, alla domanda se l’elezione del presidente della Repubblica ci sarà tra due o tre giorni, ha replicato sviando sulla qualità del nome: «Se serve anche dopo, l'importante è raggiungere un buon risultato».

La senatrice Granato non raggiunge il drive-in

«Non sono riuscita a raggiungere il seggio al drive-in a via della Missione della Camera per motivi logistici: è complicato raggiungere il seggio o con mezzo sanitario o con mezzo proprio, spero di riuscire ad organizzarmi meglio domani», dice all’Adnkronos Bianca Laura Granato senatrice ex M5s, passata al gruppo misto nel 2021. «Sto bene – aggiunge – a parte un po’ di dolori e perdita di gusto e olfatto. Doversi spostare con l’auto però in zone che sono poi sottoposte al controllo del traffico limitato è un problema. Si può raggiungere il seggio solo con auto propria o con un’ambulanza e sinceramente non ritengo giusto privare i cittadini di un servizio così importante. Si sarebbe potuto organizzare qualcosa di più fattibile, tipo un mezzo per tutti che fa delle tappe, a maggior ragione che siamo scaglionati per orari. Oppure avrebbero potuto consentirci di arrivare a piedi, con la mascherina».

Positiva la deputata Sarli, ex M5S

«Oggi non potrò partecipare al voto per l’elezione del Presidente della Repubblica, ho il coronavirus e non sono ancora nelle condizioni di uscire ed esprimere la mia preferenza utilizzando il seggio predisposto a Montecitorio per i positivi». Lo scrive in un post la deputata del Misto, ex M5s, Doriana Sarli. «Come annunciato avrei votato il professor Paolo Maddalena, una figura super partes lontana da appartenenze politiche. Questa scelta è l'espressione del lavoro di un gruppo eterogeneo di colleghi che è riuscito a trovare nella figura di Maddalena una posizione condivisa. La dimostrazione che anche tra gruppi politici diversi si può convergere per esprimere un candidato di altissimo spessore e contrastare nomi irricevibili».

Verso l’en plein di schede bianche

Appare scontata la fumata nera al termine della prima giornata di votazioni del Parlamento in seduta comune. Il quorum dei due terzi, richiesto dalla Costituzione per i primi tre scrutini, infatti, è un obiettivo difficile da raggiungere in assenza di una ampia intesa tra le principali forze politiche. E l'intesa, ad ora, è lungi dall'essere raggiunta. Servono 672 voti (il plenum dei grandi elettori oggi è di 1008 anzichè1009, a causa della scomparsa del deputato di Forza Italia Vincenzo Fasano) per ambire ad eleggere subito il presidente della Repubblica. E visto che la maggioranza dei partiti, salvo rare eccezioni, ha scelto di non indicare alcun nome, si profila un en plein di schede bianche. Hanno scelto la scheda bianca sia il centrosinistra (Pd, M5s e Leu), che il centrodestra (Lega, Forza Italia e FdI). Anche Italia viva e Coraggio Italia. I grandi elettori di Azione, invece, nella scheda scriveranno nel primo scrutinio il nome dell'attuale Guardasigilli Marta Cartabia, ha annunciato Calenda. Anche i grandi elettori di Alternativa (i parlamentari per lo più ex M5s che fanno parte di una componente del Misto e siedono all'opposizione del governo) non hanno optato per la scheda bianca bensì per indicare il nome di Paolo Maddalena.

Il voto dei senatori a vita

Assenti alla prima chiama il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano e Carlo Rubbia. Hanno invece votato Elena Cattaneo (in stampelle, dopo un infortunio conseguente a uno scippo subito nei giorni scorsi), Renzo Piano, Mario Monti e Liliana Segre. Antonio Tajani, a voto aperto, avrebbe detto che Forza Italia proporrà una rosa di nomi del centrodestra. Non poniamo veti e non accetteremo veti: «Non accettiamo veti, è una questione di libertà, di dignità e di democrazia – ha insistito Tajani, che ha aggiunto – la maggioranza dei cittadini italiani, che fanno riferimento al centrodestra, non possono essere considerati di serie B. Non ci sentiamo inferiori a nessuno, pretendiamo rispetto». 

Il primo deputato positivo a votare

Ugo Cappellacci è il primo parlamentare a votare per il presidente della Repubblica da positivo al Covid. Il parlamentare di Forza Italia è arrivato al drive-in allestito fuori dalla Camera a bordo di un’ambulanza. «Sto bene. Lo considero un segnale di buon auspicio dell'Italia che non si ferma. Per fermare noi sardi che siamo testardi ci vuole altro. Non mi sento un privilegiato vengo qui a esprimere il mio voto».

 

 

 

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
24/01/2022 21:53:52


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