Allarme violenza in Messico, il ministero dell’Interno: “Superati i 100 mila desaparecidos"
"Scomparsi anche molti giornalisti”
Sono più di 100 mila le persone scomparse in Messico. È la prima volta che il dato fornito dal ministero dell'Interno supera questa soglia, sottolineando ancora una volta l'alto livello di violenza diffusa nel Paese, soprattutto dopo che l'allora presidente Felipe Calderon dichiarò la «guerra contro il crimine organizzato» e i narcotrafficanti nel 2006. Il registro delle persone scomparse comprende ormai 100.012 nomi di persone sparite fra il 15 marzo 1964 e il 16 maggio 2022, con un picco «sproporzionato» nel 2006.
A partire da quell'anno, vi sono stati almeno 350 mila morti per la violenza diffusa. L'anno scorso, la media è stata di 94 morti al giorno. «Il crimine organizzato è diventato il principale responsabile della sparizione di persone in Messico, con vari gradi di partecipazione, acquiescenza od omissioni da parte dei funzionari pubblici», ha sottolineato in aprile il comitato Onu sulle sparizioni forzate, al termine di una missione in Messico. «Le parti dello Stato sono direttamente responsabili per le sparizioni forzate ad opera di funzionari pubblici, ma possono esserlo anche per quelle attribuite alle organizzazioni criminali», continua il rapporto, che sottolinea come fra i «desaparecidos» vi siano attivisti per i diritti umani.
Inoltre, fra 2003 e il 2021, sono spariti più di 30 giornalisti. Diverse organizzazioni della società civile messicana sottolineano che molte famiglie hanno così poca fiducia nelle autorità da non denunciare la scomparsa dei loro cari. Il fenomeno dei «desaparecidos» sarebbe dunque molto più esteso rispetto ai dati ufficiali.
Commenta per primo.