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Mondo Politica: intervista a Walter Verini esponente di spicco del Pd nazionale

"Fondamentale ricompattare il centrosinistra in vista delle politiche del prossimo anno"

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Giornalista professionista e politico di lungo corso, l’onorevole tifernate Walter Verini è fra le figure più significative a livello nazionale del Partito Democratico. Da stretto collaboratore di Walter Veltroni, sia al governo che al Comune di Roma, Verini è stato eletto deputato per la prima volta nel 2008 e confermato nel 2013 e nel 2018. Con lui, l’analisi dell’attuale situazione nazionale e internazionale.   
Onorevole Verini, a suo giudizio quando potrà finire la guerra in atto da oramai più di cento giorni in Ucraina?
“Non vi sono purtroppo segnali di “cessate il fuoco”, né l’avvio di trattative di pace e questo per le responsabilità di Putin, che sta rifiutando qualsiasi tipo di proposta. Lui vuole eludere il tavolo delle trattative con pretese che la Comunità Internazionale non può concedere, perché siamo davanti a un atto di prepotenza e all’invasione di un altro Paese. E allora, bisogna continuare il più possibile con le sanzioni e con l’isolamento nei confronti di un regime autoritario e costringere Putin a sedersi a quel benedetto tavolo, perché la guerra deve finire. Lui ha finora rifiutato qualsiasi proposta: ha bombardato Kiev quando c’era Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu e non ne ha voluto sapere nemmeno di Papa Francesco”. 
Domenica 12 giugno si va a votare per i cinque referendum, ma non crede che vi sia stata poca informazione intorno ai quesiti e che magari vi sia chi diserti le urne o chi possa sbagliarsi nel votare?
“In tutta sincerità, il problema vero del disinteresse dei cittadini e degli organi di informazione sta nella natura stessa del referendum. E con esso non intendo di certo l’istituto referendario, che è uno strumento di democrazia, ma i contenuti di questo specifico referendum datato 12 giugno, che ritengo inutile su alcuni versanti e dannoso su altri. Siamo peraltro chiamati a votare su proposta di 9 consigli regionali, non di cittadini e senza le firme depositate in Cassazione: è stato un flop, non dimenticando che tre quesiti (i numeri 3, 4 e 5) sono già stati di fatto superati dalla riforma Cartabia. C’è stato l’ok della Camera e ora presto si andrà in Senato. Alludo alla separazione delle funzioni dei magistrati, con la richiesta di abrogazione delle norme in materia di ordinamento giudiziario che consentono il passaggio dalle funzioni giudicanti a quelle requirenti e viceversa nella carriera di un magistrato; e poi l’abrogazione di norme in materia di composizione del consiglio direttivo della Corte di cassazione e dei consigli giudiziari e delle competenze dei membri laici che ne fanno parte; a oggi la valutazione della professionalità e della competenza dei magistrati viene fatta solo dai magistrati che compongono i Consigli e non dai laici. Infine, l’abrogazione delle norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio Superiore della Magistratura. Ebbene, la riforma che è stata richiesta c’è già ed è pronta per essere votata, per cui ritengo inutile il referendum relativamente a questi tre quesiti. Gli altri due sono invece pericolosi: mi riferisco alla scheda numero 1, con la quale si chiede di fatto l’abolizione della legge Severino, che dispone l’incandidabilità di un politico a ricoprire cariche politiche o che introducono la decadenza del politico dal mandato se ha commesso reati per cui è previsto il carcere ed è stato condannato in via definitiva. Quindi se un politico viene condannato in via definitiva per uno di questi reati mentre ricopre una carica, determina la decadenza dal mandato, ma non prima che si sia espressa la Camera di appartenenza di quel politico. Questo vale per tutti i candidati e allora io faccio un distinguo in base alla gravità dei reati: per alcuni casi può essere anche giusta la riabilitazione, ma la Severino ha tutte le ragioni quando nega la candidabilità ai mafiosi, per cui una cosa sono pubblici amministratori per i quali la Severino va cambiata e il Pd ha una sua proposta, un’altra cosa sono i punti fermi sui quali la legge deve conservare la propria rigidità. Infine, il quesito sulla reiterazione del reato. In fase di indagine, il pubblico ministero può chiedere al Giudice per le indagini preliminari di applicare le misure cautelari, quindi di limitare la libertà di un indagato ritenuto il presunto colpevole. Il Gip può acconsentire o respingere. In caso di vittoria del sì, verrebbe abrogata la motivazione della possibile reiterazione del reato. Resterebbe in vigore la carcerazione preventiva per chi commette reati più gravi. Come dire che presunti stalker e ladri non sarebbero sottoposti a misure: questo mi pare inaccettabile. Il consiglio mio agli elettori è pertanto quello – se possibile - di non recarsi a votare. Qualora volessero esercitare il diritto di voto, allora che rispondessero “no” per cinque volte”. 
Fra meno di un anno, si tornerà a votare per le politiche. Tutti gli schieramenti in appoggio al governo Draghi saranno pertanto costretti a “riprendersi” la propria identità politica e a pianificare le strategie. Vi sono le condizioni per un centrosinistra unito?
“Le dobbiamo creare, favorendo il ricompattamento di un centrosinistra con prerogative progressiste, perché sappiamo benissimo che dall’altra parte ci sta un centrodestra con i suoi buoni problemi, ma che al momento giusto riesce a unirsi. Al centrodestra, quindi, dobbiamo opporre uno schieramento che abbia un’idea ben precisa di Italia e di futuro. Noi come Pd siamo la forza centrale dello schieramento, che guarda alle realtà con le quali ha condiviso una esperienza di governo: parlo quindi del Movimento 5 Stelle, ma includo anche le forze civiche e le forze democratiche di centro. Vorremmo quindi che questo schieramento non escludesse nessuno e che fosse basato su un programma serio e condiviso, altrimenti senza tutto ciò le proposte non sarebbero competitive”.
Lo stesso centrosinistra unito che Lei auspica per la sua Città di Castello, dove la divisione all’interno dello schieramento è oramai diventata una sorta di tradizione politica?
“Non vi è dubbio! Penso che anche a Città di Castello le fratture e le divisioni debbano essere ricomposte. Anzi, se vogliamo un centrosinistra forte su scala nazionale dobbiamo proprio partire dalla compattezza a livello locale, perché una divisione nel locale può a sua volta influire anche sul nazionale. In molte città nelle quali il 12 si vota per le comunali (oltre che per il referendum), il Pd corre alleato con il 5 Stelle: questi sono allora i modelli da seguire, perché nel locale le divisioni finiscono con il pesare molto. A Città di Castello e a Spoleto abbiamo vinto perché anche il centrodestra era diviso e a Città di Castello, dove il margine fra Luca Secondi e Luciana Bassini è stato alla fine esiguo, ci siamo ritrovati con due blocchi di centrosinistra: l’uno di poco superiore al 50% e l’altro di poco inferiore, stando almeno alla volontà di chi si è recato al ballottaggio. Di questa configurazione bisogna prendere atto e quindi occorre avviare un processo di dialogo fra le parti su temi concreti, che porti a una sintesi. Penso che le condizioni per farlo vi siano tutte; una volta uniti, anche i problemi si affrontano in maniera diversa, evitando magari di lasciare in mano il governo a chi dimostra di non avere le necessarie capacità, come avvenuto in Regione”.
Al proposito, giro di boa per l’amministrazione regionale umbra a guida centrodestra e con presidente Donatella Tesei. Quale valutazione esprime?
“Direi che si tratta di una esperienza molto deludente, con anche casi evidenti di lacerazioni profonde e scioglimenti di consigli comunali. Su temi quali sanità, lavoro e Pnrr sono emersi tutti i limiti di questa amministrazione, non dimenticando che in realtà quali Terni e Umbertide abbiamo perso la guida del Comune a causa dei nostri errori. Oggi abbiamo l’occasione per tornare a vincere e soprattutto a convincere con alleanze e programmi seri, che coinvolgano anche le forze civiche: dobbiamo perciò sfruttarla al meglio”. 
 

Redazione
© Riproduzione riservata
08/06/2022 10:16:58


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