Rubrica Tecnologia

Gli spioni entrano nelle telecamere di pc e smartphone? Ecco come evitarlo

Attacchi di hacker "silenziosi" che spiano le nostre vite

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Anche se crediamo di avere la situazione sotto controllo, di non essere spiati, di stare attenti all'uso dei nostri pc e smartphone, è proprio lì che si nascondono le insidie: la prudenza non è mai abbastanza come ha dimostrato l'operazione "Rear Window", condotta dalla procura di Milano che ha individuato due gruppi di criminali che erano soliti spiare le abitudini di ignari cittadini hackerando le telecamere di videosorveglianza delle abitazioni, studi medici, alberghi, spogliatoi. La tecnologia, al giorno d'oggi, non è soltanto delizia ma può essere anche una croce.

Così ci spiano

Come abbiamo visto su ilGiornale, la rete di "guardoni" è molto vasta e variegata ma i danni possono essere enormi: non c'è soltanto il nostro privato a rischio ma anche le immagini di minorenni che possono finire in rete come nulla fosse. Per non parlare delle conversazioni private, anch'esse oggetto di manipolazione e diffusione. "Gli strumenti tecnologici di uso quotidiano ci incatenano e al tempo stesso ci rendono trasparenti per chi vuol sapere tutto di noi", ha affermato a Il Giorno Umberto Rapetto, esperto di sicurezza informatica, già comandante del gruppo anticrimine tecnologico della Guardia di finanza (Gat). "Immagini e suoni che accompagnano la nostra giornata vengono acquisiti, memorizzati, trasmessi, riutilizzati senza che ci si accorga di questo scippo continuo e incessante. Microfoni e videocamere rubano gli istanti della nostra vita forti della nostra incapacità di separarci da certi 'aggeggi' elettronici".

"Poche precauzioni"

In pratica, chi ha molta dimestichezza con la tecnologia e chi possiede programmi ad hoc, può rubare le nostre vite a proprio uso e consumo. L'esperto spiega che questo meccanismo può partire direttamente dalle aziende che producono quel particolare dispositivo e da una semplice password non cambiata e lasciata lì, di default, così come era stata programmata in origine. "Basta poco per sostituirsi al legittimo utente e sbirciare in casa del malcapitato di turno", afferma Rapetto. È sempre una brutta sensazione essere violati nella propria privacy ma un conto è che venga hackerata la foto generica di una vacanza o qualcosa di poco conto, un altro è che vengano rubate immagini video di bambini dalle quali si può passare alla pedopornografia. Le webcam sono in stretto contatto con il nostro cellulare tramite Internet "e il collegamento alle rete wireless di casa li fa affacciare su un mondo pieno di imprevisti e di potenziali rapaci costantemente in agguato".

Cosa succede con la voce

Molti ci avranno già fatto caso ma non se lo spiegano: come mai, dopo una conversazione con un amico o familiare, sui social e sul nostro smartphone appare proprio la pubblicità di quel prodotto, o quel luogo, di cui avevamo parlato mezz'ora prima? Non è assolutamente un caso, la nostra voce recepita da questi strumenti per creare la giusta pubblicità a invogliarci ad acquistare quel prodotto. Fin qui, magari, è una situazione ancora gestibile anche se siamo al confine con la stretta privacy. Ma cosa succede se le nostre chiacchiere si spigono oltre al semplice marketing? "Dietro alla scusa di voler migliorare le prestazioni dello strumento si cela una vera e propria schedatura di abitudini, gusti, preferenze e persino opinioni. Certi arnesi non ubbidiscono soltanto a chi li ha installati nella propria abitazione, ma rimangono fedeli anche a chi - dopo averli progettati e costruiti - conosce benissimo le capacità 'assorbenti' degli assistenti vocali", sottolinea l'esperto.

Come difendersi

Perfino Zuckerberg, fondatore di Facebook e colui al quale non mancano di certo sistemi efficaci per non essere violato, ha adottato in passato misure apparentemente rudimentali ma efficaci come quella di applicare un po' di scotch sulle videocamere di pc e telefonino ma soprattutto sul loro microfono così da ovattare e rendere poco comprensibile quanto facesse e dicesse. Ad oggi, è considerato un metodo efficace per difenderci da occhi e orecchie indiscreti. "Gli hacker possono disattivare la lucina, noi siamo conviti che la videocamera sia spenta e invece sta registrando - conclude Rapetto - La soluzione alternativa è la disattivazione preventiva dei congegni incorporati a pc, tablet e smartphone, ma richiede un minimo di confidenza con le tecnologie e la disponibilità del tempo necessario per attivare la relativa procedura. Sul mio computer ho configurato una webcam esterna". E poi, è fondamentale cambiare spesso le password e attivare l'autenticazione a due fattori, uno dei sistemi più sicuri per proteggere gli account di computer e smartphone.

Notizia e foto tratte da Il Giornale
© Riproduzione riservata
10/06/2022 07:10:16


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