M5S, convocato il consiglio nazionale: sul tavolo l’espulsione di Di Maio
La risposta del ministro: “Mi attaccano con odio, atteggiamento poco maturo”
Convocata in serata una riunione del consiglio nazionale del Movimento Cinque Stelle. La situazione all'interno dei Cinque Stelle è vicina a esplodere. I vertici contiani del Movimento 5 stelle puntano il dito contro Luigi Di Maio: «Ci rappresenta ancora nel governo come ministro degli Esteri o sta rappresentando solo se stesso?». A chiederlo senza giri di parole è Michele Gubitosa, uno dei 5 vice di Giuseppe Conte. E poco dopo l'altra vicepresidente Alessandra Todde rincara la dose: «Parlando così, si sta ponendo fuori dal Movimento». I contiani insomma alzano le barricate e innescano la controffensiva in un Movimento ormai vicino alla guerra civile. E allo spettro della scissione. Sul tavolo del consiglio nazionale c’è l’espulsione di Di Maio. Dai dirigenti del M5s sono giunte parole di «odio e livore» verso il ministro degli Esteri, scrive il titolare della Farnesina stesso in una nota. «Un atteggiamento poco maturo che tende a creare tensioni e instabilità all'interno del Governo. Un fatto molto grave. La prossima settimana in Parlamento si voterà la risoluzione sulla posizione che il Governo porterà avanti ai tavoli europei. Da Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana ho ribadito e continuerò a ribadire che l'Italia non può permettersi di prendere posizioni contrarie ai valori Euro-Atlantici. Valori di democrazia, di libertà, di rispetto della persona e di difesa degli Stati» dice Di Maio. «Tutti cerchiamo e vogliamo la pace. Intanto, però, Putin sta continuando a bombardare l'Ucraina, ignorando la richiesta della comunità internazionale di sedersi a un tavolo per i negoziati. Intanto l'esercito russo continua a uccidere civili innocenti e blocca i porti e l'export del grano, rischiando di causare una ulteriore guerra che, a sua volta, potrebbe generare l'aumento di nuovi flussi migratori incontrollati, anche verso il nostro Paese» prosegue Di Maio. Il ministro sottolinea che «nel frattempo dobbiamo rimanere uniti per vincere in Ue la battaglia sul tetto massimo al prezzo del gas, per contrastare le speculazioni e tutelare famiglie e imprese italiane».
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