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Mondo politica: intervista con Andrea Lignani Marchesani di Fratelli d'Italia

"L'esperienza della Meloni premier (se così sarà) più duratura di quelle di Renzi e Salvini"

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È senza dubbio fra coloro che sono in festa per l’esito delle elezioni politiche del 25 settembre. Giovanni Andrea Lignani Marchesani è un membro della direzione nazionale del partito di Giorgia Meloni; è stato per 15 anni consigliere regionale umbro e con anche tante legislature in consiglio comunale a Città di Castello sugli scranni dell’opposizione. Per due volte si è candidato a sindaco, nel 2006 e ora nel 2021. Anche adesso siede all’opposizione assieme a due membri delle liste che lo hanno appoggiato.

Lignani Marchesani, che significato ha questa vittoria del centrodestra, di Fratelli d’Italia e di Giorgia Meloni, che si è di fatto portata dietro anche Lega e Forza Italia?

“E’ un risultato che ci aspettavamo ed è evidente che questo è il momento di Giorgia Meloni, come abbiamo visto anche nei nostri territori. Ritengo che l’esperienza di governo con la Meloni presidente del consiglio – se ovviamente così dovesse andare, come mi sembra a questo punto scontato – sarà più duratura rispetto a quelle di Matteo Renzi e di Matteo Salvini. Il merito è solo ed esclusivamente di Giorgia Meloni. Ciò non toglie che sia finalmente caduto un tabù culturale: vedere che un partito con un simbolo considerato “maldetto” – appunto, la fiamma – sia divenuto il primo dell’Umbria e il primo anche a Città di Castello non può che farmi piacere”.

Quello del 25 settembre è stato un voto di mera protesta, oppure crede che gli italiani si siano recati alle urne con cognizione di causa?

“Credo, penso e spero che Giorgia Meloni non deluda. Così dicendo, non intendo dire che debba risolvere tutte le difficoltà attuali, ma che possa essere percepita come una persona coerente nel suo comportamento. Non ha fatto promesse e anche sullo scostamento di bilancio è stata chiara: se si può evitare è meglio. E se si può evitare di indebitare ulteriormente i nostri giovani per far diventare sempre più ricchi i pochi che speculano sulla vita della gente, tanto meglio. Il caro energia è l’emergenza attuale, ma non bisogna promettere ciò che poi non si è in grado di mantenere, come nel caso dei 30 miliardi di euro per le bollette”.

A ben guardare, il positivo risultato di Fratelli d’Italia e – se vogliamo – anche quello del Movimento 5 Stelle, insieme all’alta percentuale di astensionismo mai registrata finora, finiscono con lo sconfessare la linea del precedente premier Mario Draghi?

“Ho stima di Draghi e del suo curriculum, ma non sono nella condizione di dire cose che non sono di mia competenza. Semmai – questo sì – c’era fame di un governo eletto all’indomani di una situazione che andava avanti da oramai undici anni. Mi stupisce il fatto che in questo lasso di tempo il Partito Democratico sia stato sempre al governo, che abbia avuto anche il premier e che proprio ora, a seguito di regolari elezioni vinte dal centrodestra, i suoi esponenti parlino di pericolo per la democrazia”.

E dell’alta percentuale di astensionismo registrata cosa ne pensa? E un trend preoccupante?

“E’ una scelta. Siamo ancora abituati alle grandi partecipazioni, “figlie” del dopoguerra, ma nei Paesi anglosassoni – per esempio – le percentuali sono sempre basse e anche in Italia, a parte la parentesi della “prima repubblica” quando anche per motivi storici si votava, oggi a ben pensarci si partecipa di meno. Tanti anni fa le percentuali dei votanti erano altissime, sopra il 90%, ma dico: a cosa serviva indire le elezioni e proporre più loghi in corsa se poi di fatto vi erano le costrizioni e bisognava votare per un solo preciso partito? Rispondo allora: dispiace che vi sia stata una quota più elevata del solito fra gli astenuti, ma – come ripeto – questa è una scelta”.

A circa un anno di distanza dalle ultime elezioni comunali, cosa sta succedendo a Città di Castello?

“Che vedo solo una ordinaria e stanca amministrazione e un presenzialismo ossessivo su cose inutili. Non critico le difficoltà oggettive che vi sono in questo momento, ma la mancanza di peso politico dell’attuale amministrazione, che dà l’impressione di dover rendere conto a chi l’ha aiutata in campagna elettorale, ma il primato della politica non è affiorato e questo mi rammarica, ripensando agli errori commessi un anno fa dal centrodestra - me compreso - ma non solo da me”.        

 

Redazione
© Riproduzione riservata
28/09/2022 10:18:58


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