Opinionisti Francesco Del Teglia
Quel ragioniere che e’ in ognuno di noi…
Se ne è andato un altro "grande". Pure Paolo Villaggio ci ha lasciati in un mattino di inizio estate e la notizia della sua morte impone un ricordo dell'artista che per decenni ci ha fatto sorridere e riflettere. Già, perché nella sua lunga carriera Villaggio, che ha poi lavorato con alcuni dei più importanti registi italiani – da Fellini a Ferreri, da Olmi a Monicelli, sino a Lina Wertmuller, anche in parti drammatiche o quantomeno "seriose" – è passato nell'immaginario collettivo soprattutto come splendida caricatura di personaggi problematici ma assolutamente veri. Dal celebre Professor Kranz ("tetesco di Germania") a Giandomenico Fracchia, sino all'eclatante ragionier Ugo Fantozzi. Macchiette straordinariamente tratteggiate che avevano il potere di tagliare quel velo di ipocrisia che copriva troppe vite negli anni '70. Situazioni e personaggi quasi kafkiani che lui disegnò volutamente paradossali ma non per questo falsi. Anzi. Si può tranquillamente affermare che Villaggio, assieme ad Albertone Sordi, è stato l'attore – ma anche lo scrittore – che più e meglio di altri ha rappresentato le virtù (poche) e i vizi (tanti) dell'italiano medio. Tanto che la maschera di Fantozzi è ormai entrata nella cultura nazionale come un moderno Arlecchino. Il circo Barnum che ruotava attorno al ragioniere più famoso d'Italia – la moglie Pina, la mostruosa figlia Mariangela, il collega ragionier Filini, la desiderata signorina Silvani, il megadirettore galattico – hanno rappresentato uno spaccato dell'Italia e della sua gente dove in tanti, senza magari ammetterlo apertamente, si riconoscevano. E mi piace qui citare le parole del critico cinematografico Paolo Mereghetti, che descrivono alla perfezione ciò che ha rappresentato Fantozzi. "Non si batte né per vincere né per perdere, ma per sopravvivere. E questo gli permette di essere indistruttibile. La gente lo vede, ci si riconosce, ne ride, si sente meglio e continua a comportarsi come Fantozzi". Nell'anno in cui si celebra a Sansepolcro la vita e l'opera di Frà Luca Pacioli, colui che la "ragioneria" l'ha praticamente inventata, se ne va colui che ha interpretato al meglio il ruolo di ragioniere. Ci trovo qualcosa di magico in tutto questo e magari auspicherei, senza essere blasfemo, che i festeggiamenti in atto al Borgo comprendessero un ricordo di Paolo Villaggio, alias ragionier Ugo Fantozzi, e un omaggio alla sua arte. Ciao Paolo e grazie di tutto. Ovunque tu sia adesso, lassù, laggiù, in qualunque luogo, continua a farci sorridere. E a scansare l'aborrito filmato della "Corazzata Potemkin".
Francesco Del Teglia
Giornalista pubblicista di lungo corso, è inviato fisso per Sansepolcro e la Valtiberina Toscana del quotidiano Corriere di Arezzo fin dalla sua nascita, nel 1985, ma vanta esperienze anche a livello televisivo e collaborazioni con periodici vari. Politica e sport i campi di particolare competenza professionale. È stato anche addetto stampa di vari enti.
Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.
Commenta per primo.