Opinionisti Alessandro Ruzzi

Il buio oltre le elezioni

La campagna elettorale lo annuncia

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Il disinteresse del corpo elettorale è palpabile. Amplificato dalla mancanza di confronti fra i leader. Rilanciato dai comizi che come tali non esistono più, ormai solo incontri indoor fra candidati e loro supporters. Quanto sono lontani i tempi in cui le piazze di Arezzo ospitavano i segretari dei partiti, oratori straordinari che attraevano proprio per la capacità di parlare. Inoltre esisteva un reale sentire le differenze ideologiche, derivanti dal ventennio fascista, dal muro di Berlino colla sua separazione fra stalinisti e filoamericani, cattolici e laici o atei. Ora l'afflato ideologico si è smorzato, tutto pare concentrato su interessi privati, immigrazione e sicurezza, lavoro e servizi, banche. Non ad Arezzo. I temi elettorali sono ripetizioni spompate delle linee guida nazionali, non si accenna al territorio ed alla sua decadenza. Ovvio, destra e sinistra hanno entrambe arrecato danno e tacciono, il centro non esiste oppure esisterà dopo lo scrutinio: Arezzo scivola ai bordi dell'immagine proprio per il suo graduale impoverimento, per la sua apatia, mentre Firenze primeggia sempre più grazie alla crisi che avvolge Siena ed il MonteDeiPaschi. Le decisioni si prendono lontano, persino la locale federazione del PD -che ancora è il principale partito- viene sconfessata per giochi lontani (vedi la questione sul rinnovo della concessione a NuoveAcque). I candidati vengono paracadutati da tutte le principali liste, gli unici sobbalzi vengono dal nostro Comune ed alcune iniziative della locale maggioranza che vede la sinistra di fatto silente, anzi allineata.

Vengono istituite due fondazioni per cultura e turismo, temi di primaria importanza scivolano in consiglio comunale; proprio mentre parte questa gioiosa macchina da guerra chiamata “Arezzo in tour”. Ma in tv hanno detto “back in time in stand by” (manco Arezzo facesse parte dell'Essex).

Accompagnata da trionfanilistici comunicati sull'incremento dei turisti (?) in città, nel 2018 cioè in gennaio (un mese su 12, che statistica significativa!) Ascom annuncia un +3%, mentre il suo presidente degli albergatori parlava di un periodo nero: “a me me pare 'na strunzata” dicevano i TreTre, almeno si mettessero d'accordo. Idem il varo della fondazione che si occuperà delle manifestazioni culturali aretine, che vede la esistente GuidoD'Arezzo divenire perno del tutto: tutto quale, tutto chi? La vedo buia. Unici critici i grillini aretini. Però a livello nazionale il loro partito evidenzia l'incapacità a governare, controllare ed essere trasparente: vive solo in opposizione agli altri partiti, non sviluppa una propria visione politica. Anzi quando ci prova mostra tutte le contraddizioni che riunisce.

Il sindaco Ghinelli annuncia querele per danni di immagine contro i Boschi e contro le società proprietarie della squadra calcistica: la ricerca del consenso non conosce limiti, anche se pagano i cittadini. Del resto in Arezzo non si va in Comune se non si coccolano associazione commercianti, quartieri e tifoseria calcistica. La fiera antiquaria continua a spengersi, le fiere orafe sono sotto la gestioni della concorrenza, resta poco: lo spaccio e le puttane.

Come poco resta dell'Italia, in Europa continuano a sbeffeggiarci: la sede della Agenzia del farmaco, le comparsate di Gentiloni accanto a Macron e Merkel che poi si muovono in totale autonomia, un ruolo internazionale italiano inesistente salvo pagare il conto delle altrui bischerate.

Persino la nazionale di calcio che non si è qualificata. Tutti segnali dell'italico declino.

Per fortuna a risollevare Arezzo ci pensa Dindalini IV, presidente Tiemme da 50.000 euro all'anno, che ha presentato (una settimana prima del voto) 7 bus nuovi; proprio davanti alla sede provinciale del partito. Un dispetto al segretario renziano, alla presenza (anzi omnipresenza) di Ceccarelli, dimostrazione che la bandiera della opposizione interna a Pd di Renzi sventola forte.

Chissà se questi bus passano dai sottopassi. Ma tanto chi se ne frega, vincono sempre loro.

Alessandro Ruzzi
© Riproduzione riservata
26/02/2018 09:56:04

Alessandro Ruzzi

Aretino doc, ha conseguito tre lauree universitarie in ambito economico-aziendale, con esperienza in decine di Paesi del mondo. Consulente direzionale e perito del Tribunale, attento osservatore del territorio aretino, ha cessato l'attività per motivi di salute, dedicandosi alla scrittura e lavorando gratuitamente per alcune testate giornalistiche nelle vesti di opinionista. alessandroruzzi@saturnonotizie.it


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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