In Italia 30 mila bimbi sotto i 6 anni non in regola coi vaccini
La scadenza del termine è proprio quella della data odierna
Potrebbero essere circa 30mila i bambini sotto i sei anni non in regola con la documentazione per le vaccinazioni, ma di questi è impossibile sapere quanti non saranno ammessi a scuola, perché ogni Regione si comporterà in modo diverso. Lo afferma il past president della Società italiana di Igiene Carlo Signorelli alla vigilia della scadenza del termine del 10 marzo per la presentazione dei certificati vaccinali necessari per evitare l’esclusione da nidi e materne.
Il termine ultimo stabilito per legge è il 10 marzo, ossia domani sebbene sia stato chiarito che «I minori per cui i genitori dimostreranno (entro quella data) di avere un appuntamento per le vaccinazioni fissato dall’azienda sanitaria locale (anche oltre quel termine), non corrono il rischio di essere allontanati da scuola».
Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, con una circolare inviata al presidente dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) Antonio Decaro, aveva chiarito già all’inizio di febbraio un punto della legge sull’obbligo vaccinale attorno a cui aleggiavano diversi dubbi.
Il dieci marzo è dunque il termine fissato per mettersi in regola con la legge. Ma documentando di possedere un appuntamento per effettuare le vaccinazioni richieste la continuità scolastica dei minori sarà garantita fino a giugno: tanto nei servizi educativi per l’infanzia (nidi) quanto nelle scuole per l’infanzia (materna).
Nessun appello invece per i genitori che non hanno intenzione di vaccinare i propri figli. A questi bambini «sarà precluso l’accesso ai servizi educativi per l’infanzia».
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