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La “Via dei Musei” come piatto forte per il rilancio turistico di Sansepolcro

Scusate se sono un sognatore, ma i grandi progetti nascono dai grandi sogni

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Il restauro della Resurrezione di Piero della Francesca è stato un evento prima ancora che iniziasse ed è diventato grande evento domenica 25 marzo, in occasione della riesposizione al pubblico dell’opera: quella dei 3223 visitatori in un sol giorno al museo civico è una notizia che entra nella storia di Sansepolcro e mi fa piacere che siano stati soprattutto i biturgensi a non perdersi questa occasione. Bene, vuol dire che il nostro orgoglio è stato finalmente solleticato e aggiungo “giustamente”, perché questo capolavoro è un biglietto da visita che soltanto noi possiamo esibire. O comunque, pochi altri ve ne sono di pari livello. La Resurrezione è dunque a posto, il polittico della Misericordia lo era già e adesso abbiamo un museo interattivo e senza più barriere architettoniche; credo pertanto che sia arrivato il momento di pensare in grande a un rilancio turistico vero della nostra città. Come da molti anni continuo a prospettare alle varie amministrazioni che si sono avvicendate a Palazzo delle Laudi, mi sarebbe piaciuto veder realizzata a Sansepolcro la famosa “via dei musei” nel tratto di via Niccolò Aggiunti che parte da Palazzo Muglioni e arriva fino a Palazzo Bourbon del Monte. Un segmento di 200-250 metri nel quale concentrare lo “scrigno” della ricchezza storico-artistica-culturale della patria di Piero della Francesca. Un esteso contenitore espositivo speciale che si potrebbe – e si dovrebbe – creare in uno dei punti più belli della città. Partiamo, come anticipato, da Palazzo Muglioni, sede di CasermArcheologica e futura dimora – sul versante retrostante – del costruendo museo di archeologia industriale della Buitoni, l’azienda alimentare che ha fatto la storia economica del Borgo. Andando avanti, arriviamo all’edificio che ospita il museo civico e qui abbiamo la struttura già predisposta, con i capolavori di Piero a fungere da pezzi trainanti. Saltando per un attimo sull’altro versante della strada, c’è la traversa di via Balestrieri e nei locali della ex casa famiglia l’intenzione è quella di trasferire il Museo e Biblioteca della Resistenza, uno fra i più ricchi e documentati, che però dispone di uno spazio oltremodo limitato, mentre in via dei Balestrieri potrebbe usufruire della necessaria dotazione anche sul piano logistico. Rientriamo in via Niccolò Aggiunti e, subito dopo l’incrocio di piazza San Francesco, ci imbattiamo in un altro immobile bello e imponente: Palazzo Pretorio, tuttora di proprietà dell’amministrazione comunale, che all’interno dei propri locali ospita le sedi di alcune associazioni cittadine e della Stazione Carabinieri Forestale. Personalmente, sono sempre stato fautore di un luogo riservato alle associazioni, ma alla stessa maniera dico che un luogo più sbagliato non avrebbe potuto essere individuato, così come i carabinieri forestali potrebbero trovare dimora nella caserma di via del Prucino o in un contesto più funzionale. Il piano superiore di Palazzo Pretorio rappresenta il naturale prolungamento del museo civico, attraverso il balcone sopra l’Arco della Pesa; nei locali sottostanti, mi permetto di proporre un museo dedicato all’artigianato, che tanto ha dato a questo territorio e un altro per le associazioni storiche, con un capitolo particolare riservato alle balestre e alle varie evoluzioni che hanno caratterizzato quest’arma, ma i locali sarebbero adatti anche per potenziare la piccola sala espositiva attualmente insufficiente per accogliere eventi strutturati temporanei; la stessa sala necessita inoltre di un restauro. Lo spazio del merletto potrebbe essere inglobato nel museo dell’artigianato. Proseguendo ancora, dopo la fontana di piazza Garibaldi con le due rampe, ci troviamo di fronte a una proprietà privata, con locali sfitti che potrebbero in qualche modo essere inseriti nel progetto complessivo. Attaccata a questo immobile troviamo la Casa di Piero della Francesca, sede della omonima Fondazione e ora riaperta con la presenza di vari supporti multimediali, ma anche implementabile con materiale e altra documentazione che possa evidenziare il certosino lavoro di Luca Pacioli. Non è finita: sul lato di via della Fonte, la rinnovata sede della Società Balestrieri è stata rivisitata in chiave museale e quindi costituisce una tappa in più; al di là della scalinata di San Rocco, ci sono la chiesa, la sede della Confraternita di Misericordia e al piano inferiore, in via Ambrogio Traversari, l’Oratorio di San Rocco con la fedele riproduzione in miniatura del Santo Sepolcro. Per concludere, l’ingresso a Palazzo Bourbon del Monte, dove si trova Aboca Museum. Un concentrato di musei nello spazio di pochissime centinaia di metri da far invidia a molti, con adiacenti la cattedrale (dove c’è il crocifisso ligneo del Volto Santo), Palazzo delle Laudi, piazza Torre di Berta, la chiesa San Francesco e il Giardino di Piero della Francesca; una zona ben delimitata che qualcuno avrebbe potuto ribattezzare la “cittadella del museo”. Ma il nostro obiettivo si chiama più semplicemente “via dei musei” e il contorno appena descritto sarebbe una prima ciliegina sulla torta, alla quale aggiungo subito la seconda: un arredo urbano che possa riqualificare queste zone. Proviamo ad immaginare la piazzetta di San Francesco e Piazza Garibaldi senza auto - con piante, fiori e panchine - cosi come i Giardini di Piero della Francesca con aiole ridisegnate e fiorite, qualche nuova pianta e un adeguato arredo: una cosa da sballo. Progetti che richiedono senza dubbio un particolare impegno economico, anche se non tale da impegnare cifre stratosferiche, per dare un valore aggiunto alla città dal punto di vista culturale. E poi, solo negli ultimi anni sono state spese cifre astronomiche in “presunta cultura” o “eventi falliti miseramente”. Scusate se sono un sognatore, ma i grandi progetti nascono dai grandi sogni e l’amore per il mio Borgo è veramente grande!                             

Redazione
© Riproduzione riservata
23/04/2018 10:25:37

Punti di Vista

Imprenditore molto conosciuto, persona schietta e decisa, da sempre poco incline ai compromessi. Opera nel campo dell’arredamento, dell’immobiliare e della comunicazione. Ha rivestito importanti e prestigiosi incarichi all’interno di numerosi enti, consorzi e associazioni sia a livello locale che nazionale. Profondo conoscitore delle dinamiche politiche ed economiche, è abituato a mettere la faccia in tutto quello che lo coinvolge. Ama scrivere ed esprimere le sue idee in maniera trasparente. d.gambacci@saturnocomunicazione.it


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