La visita dell’assessore regionale Antonio Bartolini alla Bufalini di Città di Castello
Molti sono diventati titolari di attivita’ ed in alcuni casi hanno assunto i compagni di classe
Da studenti a titolari di pizzerie, ristoranti, saloni di acconciature e aziende metalmeccaniche. Un diploma di qualifica alla “Bufalini” ha spianato la strada per interessanti opportunità lavorative a diversi allievi del comprensorio altotiberino che hanno intrapreso il percorso di formazione professionale fra aule e laboratori. In qualche caso i neo-imprenditori hanno assunto nelle loro attività lavorative compagni di corso, raggiungendo già importanti risultati anche in ambito internazionale. Un vero e proprio segnale di speranza e ripresa occupazionale reso possibile dalla sinergia fra pubblico e privato. Giuseppe Trotta, qualificatosi nel 2011, è oggi il titolare di una pizzeria e stuzzicheria ad Umbertide; Jessica Pazzagli, qualificatasi nel 2009, ha aperto un proprio negozio di acconciatura e ha assunto da qualche tempo anche Serena Bianchini, anch’essa allieva della Scuola Bufalini; Federico Carobbi, qualificatosi nel 2000, oggi è titolare di una importante azienda metalmeccanica a Città di Castello e ha assunto da poco Achoubi Badr, un altro ex allievo della scuola appena qualificato; Matteo Mariangeli, dopo la qualifica ottenuta nel 2003 ha avuto esperienze lavorative di rilievo nel settore della ristorazione ed oggi gestisce una delle più importanti pizzerie tifernati. Quest’ultimo, inoltre, è stato compagno di classe dello chef Enzo Neri, fondatore de “La Boheme”, un ristorante di cucina mediterranea contemporanea a Tbilisi in Georgia a cui il blog di cucina “Cook Concern” ha dedicato un articolo qualche mese fa. Risultati e testimonianze concrete di successo che sono stati illustrati questa mattina, nel corso di un incontro e conferenza stampa, dal Presidente dell’Asp “Giovanni Ottavio Bufalini”, Stefano Briganti dal Direttore, Marco Menichetti, alla presenza dell’assessore regionale alle Riforme, al Diritto allo Studio, all’Innovazione, Antonio Bartolini, del dirigente del servizio apprendimenti formazione e istruzione della Regione Umbria, Adriano Bei e dei sindaci di Città di Castello e San Giustino, Luciano Bacchetta e Paolo Fratini e dell’assessore alle Politiche Scolastiche, Rossella Cestini, hanno illustrato le attività formative dell’istituto che negli ultimi anni hanno prodotto risultati veramente importanti sotto l’aspetto delle assunzioni. L’evento è stato anche l’occasione per l’assessore regionale Antonio Bartolini di effettuare una visita ai laboratori della scuola e di vedere all’opera i giovani studenti, un desiderio personale che aveva espresso recentemente proprio per avere un contatto vero e diretto con la realtà scuola-lavoro. Da recenti indagini statistiche, è emerso un dato confortante per la Bufalini: un’altissima percentuale di coloro che hanno conseguito la qualifica professionale, compiendo tutto l’arco scolastico offerto ha trovato lavoro. Come è evidente dando uno sguardo ai dati, la disoccupazione fra gli ex studenti del Centro Professionale è molto bassa: si attesta attorno al 15%, con un picco di occupazione del 92% fra i qualificati del corso di Ristorazione. Dal 2003 ad oggi i corsi di Meccanica hanno formato 157 lavoratori qualificati, dei quali l’83,33% ha trovato lavoro, con una media dell’82% nei settori di riferimento. Analogamente, i corsi di Ristorazione attivati hanno inserito al meglio nel mondo del lavoro il 79% dei partecipanti qualificati. Il corso da Acconciatori non è da meno e, nonostante la recente attivazione, di 119 qualificati ben l’83% ha trovato lavoro, con circa il 61% di occupati nel settore attinente alla propria formazione. Il Centro di Formazione tifernate opera con oltre centinaia di studenti e adulti e punta ad ampliare il proprio orizzonte formativo con progetti in Italia e all’estero. Oggi la Bufalini è diventata un’ASP (Azienda di Servizi alla Persona) e, al contrario delle altre nel territorio italiano finalizzate soprattutto a scopi assistenziali, risulta essere l’unica con finalità di formazione professionale e di istruzione, oltre ad essere l’unica agenzia formativa di natura pubblica del Centro Italia. Questo permette alla Bufalini di rappresentare una certezza e un punto di riferimento sempre più importante per le aziende del territorio che fanno richiesta quotidianamente di personale qualificato in grado di entrare da subito nel mondo del lavoro. L’assessore regionale, Antonio Bartolini, nel definire “il modello di formazione della Bufalini, come un modello che si aggancia, in termini di risultati e progetti all3 aree trainanti del Paese, ha parlato di svolta nel settore della formazione professionale, dell’istruzione e delle politiche attive, facendo riferimento a normative nazionali e decreti attuativi della “Buona Scuola” e del “Jobs Act”. “Bisogna convergere verso un completo ripensamento della formazione professionale stessa”. A proposito di quest’ultima l’assessore Bartolini ha assicurato che la Regione Umbria farà la sua parte per garantire al settore una quota dei 200 milioni di euro previsti nella legge di stabilità, che andranno ripartiti su base regionale: “il 2% dell’intero ammontare dello stanziamento, circa 4 milioni di euro”. L’assessore Bartolini, inoltre, ha annunciato una futura pari dignità fra gli istituti professionali e le agenzie formative da realizzare attraverso l’innovativo “Sistema Duale”: questo permetterà ai ragazzi in possesso della licenza media di poter accedere direttamente ad un percorso di istruzione e formazione professionale triennale e di inserirsi alla fine nel mondo del lavoro. A tale proposito l’assessore ha fatto riferimento ad un continuo confronto nella Giunta Regionale per agevolare l’incontro fra domanda e offerta attraverso la riforma della Legge 30. L’obiettivo, ha precisato l’assessore Bartolini, è quello di mutuare il sistema toscano, dove le varie politiche attive del lavoro non si contrappongono utilizzando strumenti variegati, ma collaborano in maniera sinergica per soddisfare le richieste di occupazione e far ripartire l’economia.
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