L’italiano riscopre la parola cultura

Da quelli più piccoli che ospitano un’opera o poco più, a quelli ben più blasonati delle grandi città italiane o del mondo. Un dato è certo: l’italiano riscopre il vero valore della parola cultura. Un concetto non sicuramente semplice da poter esprimere in poche parole, ma sicuramente ci proviamo. Partiamo da un dato: tutti i musei italiani nel 2018 hanno registrato un incremento, più o meno importante che sia, in termini d’ingressi. Ma c’è di più, poiché talvolta possiamo sì entrare in un museo ma occorre anche capire e studiare ciò che abbiamo di fronte a noi. Esempio banale, ma sicuramente incisivo e diretto: è inutile che andiamo alla Galleria degli Uffizi a Firenze ad ammirare la Primavera del Botticelli tanto per dire con gli amici “l’ho vista”, poi dopo non abbiamo capito il vero senso dello stesso dipinto. L’aspetto da mettere in evidenza è anche questo: il turista che si reca negli spazi museali, nella maggior porte dei casi richiede anche la presenza di una guida esperta e soprattutto autorizzata. C’è la riscoperta del bello insomma: i weekend, spesso, oppure i “ponti” previsti da calendario vengono impegnati per gite fuori porta sì ma con un’impronta sicuramente culturale. Insomma, si tende a ricercare luoghi – magari anche vicino al proprio domicilio – che possono offrire anche un giusto mix tra storia, arte, cultura e natura. Ognuno, poi, offre un qualcosa di particolare e in vista dei mesi estivi vanno per la maggiore anche le apertura serali.  Stiamo camminando nella giusta direzione e secondo mese, forse, anche il Ministro Dario Franceschini ha lasciato la sua impronta. Incrociamo le dita.