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Deserta la prima asta per l'acquisto del marchio Bramante

La prossima prevista per settembre-ottobre

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E’ andata deserta, nei giorni scorsi, la prima asta per l’acquisto del marchio Bramante, uno fra i più conosciuti (assieme a “Il Granchio” e “Francesca Dei”) fra quelli legati al maglificio Cose di Lana, che ha sede nella zona industriale di Santafiora a Sansepolcro. All’ora stabilita, nello studio di consulenza amministrativa, fiscale e tributaria del dottor Giovanni Batacchi ad Arezzo, non sono pervenute offerte sul prezzo iniziale, fissato in 308mila euro. Ciò significa che in settembre, ma probabilmente anche in ottobre, verrà indetta una seconda asta con prezzo inferiore e la cui percentuale di ribasso verrà stabilita dal giudice. Il marchio Bramante è stato oggetto di un’asta a parte poiché di proprietà del gruppo Co.Fin.Co. ed è espressione di uno dei segmenti principe delle linee di abbigliamento messe in piedi dalla famiglia Conti; fondato nel 1978, da sempre “firma” capi contraddistinti dalla raffinatezza dei filati e dai volumi confortevoli. Vedremo dunque se al prossimo tentativo vi sarà chi si farà avanti su un prezzo base più basso. La procedura in questione, per quanto indipendente per i motivi sopra ricordati, si inquadra comunque negli sviluppi del fallimento di Cose di Lana, che da dicembre a oggi ha registrato ben tre aste giudiziarie andate deserte: l’ultima della serie, quella del 29 giugno scorso, era partita da un prezzo base di 924mila euro, dopo che quello iniziale era stato di un milione e 674mila euro, per l’acquisizione di macchinari, dotazione di uffici e marchi “Il Granchio” e “Francesca Dei”. Ma già prima del 29 giugno, qualcosa si è mosso con la costituzione della cooperativa “Maglificio 38”, dal numero dei dipendenti attuali di Supermaglia che hanno deciso di diventare soci della loro azienda su un totale di 87 maestranze. Questa la dotazione umana rimasta a Santafiora dopo che nei periodi più floridi aveva superato quota 200. Quasi la metà degli occupati, quindi, è intenzionata a intraprendere una nuova avventura che vedrà le 38 unità doppiamente coinvolte nei destini del maglificio, per far sì che in città non muoia una tradizione economico-produttiva di successo, testimoniata anche dagli spot pubblicitari nazionali che hanno fatto conoscere i marchi di Sansepolcro. Dopo l’esito dell’ultima asta, l’azienda “erede”, Supermaglia e la cooperativa dei dipendenti hanno presentato un’offerta congiunta sulla quale si pronuncerà il tribunale: a questo punto, è pressochè certo uno slittamento a metà settembre, quando verrà indetta una quarta asta a prezzo invariato. Solo a quel punto, dovrebbe avvenire lo sblocco decisivo e l’operazione concretizzata, con la cooperativa “Maglificio 38” che andrà ad acquistare le quote di Supermaglia.

Redazione
© Riproduzione riservata
04/08/2018 20:18:10


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