Genova, crolla ponte sull’A10: 35 morti, tra cui un bambino
Mattarella: “Una disgrazia assurda”
Disastro a Genova. Intorno alle 11,50 il ponte Morandi, su cui scorre il tratto terminale dell’A10, è parzialmente crollato. Sono trentacinque, al momento, le vittime accertate del crollo, secondo quanto riferito dai vigili del fuoco. Da subito si è capito che il bilancio era destinato ad aggravarsi: fra le vittime ci sono anche un bambino di 10 anni e due spazzini dell’Amiu che si trovavano sotto il viadotto.
L’infrastruttura è piombata giù per 80 metri sulla sottostante via Fillak, in zona Rivarolo. Al momento del crollo sul ponte Morandi stavano transitando circa 30 autovetture e almeno tre mezzi pesanti. L’ipotesi è un cedimento strutturale: nell’area sottostante, a ridosso della ferrovia si è formato una specie di cratere. La circolazione dei treni è stata sospesa e si teme che «altre parti del ponte possano crollare, per questo motivo abbiamo sfollato le persone da tutti gli edifici circostanti», hanno fatto sapere i soccorritori.
Sono almeno quattro le persone estratte vive dalle macerie mentre sedici sono i feriti, tutti presi in carico dagli ospedali genovesi. Fra loro anche una pensionata di 75 anni rimasta intossicata dal fumo dopo l’incendio che ha interessato la sua abitazione in seguito al crollo: si trova all’ospedale San Martino in camera iperbarica. Intanto è stato avviato il protocollo sisma per la ricerca dispersi e sono oltre mille i soccorritori all’opera. Anche le squadre cinofile e Usar, gli esperti di ricerca e soccorso tra le macerie urbane, sono state attivate dai vigili del fuoco per intervenire sull’Autostrada A10.
Commenta per primo.