Braccianti al nero, stipati in furgoni e impegnati nell'aretino per la raccolta di uva e olive
Maxi operazione da parte della Polizia di Pistoia. Denunciato anche un noto commercialista
La Polizia di Pistoia ha arrestato tre cittadini stranieri con la pesante accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Secondo quanto è stato ricostruito dagli inquirenti, i tre sfruttavano i braccianti per lavori all’interno di vigneti e uliveti in diverse province della Toscana, tra cui Arezzo. Sono stati sequestrati quattro furgoni con cui trasportavano sui luoghi di lavoro la manodopera che veniva retribuita con circa 4 euro effettivi. Inoltre, nel corso dell'operazione sono stati perquisiti due studi commerciali di Pistoia in uso a un consulente del lavoro, denunciato in stato di libertà; il professionista, secondo quando avanzato dall’accusa, si sarebbe occupato della gestione delle fatturazioni e della registrazione di alcune posizioni lavorative nella banca dati dell'Agenzia nazionale politiche attive del lavoro. Inoltre, attraverso una procedura fraudolenta sarebbe riuscito a ottenere il rilascio del Documento unico di regolarità contributiva (Durc) malgrado l'omissione di denunce contributive all'Inps. Per lo stesso reato sono state denunciate altre tre persone. I braccianti per larga parte erano africani richiedenti asilo, i quali allo stesso tempo risultavano impiegati in nero e privi di ogni tipo di copertura assicurativa, senza maggiorazione alcuna per l'orario straordinario o per il lavoro svolto in giornata festiva. Viaggiavano inoltre, in condizioni di pericolo, rinchiusi con un telo in pvc per non attirare l´attenzione ed eventuali controlli da parte delle forze di polizia.
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