Rigopiano, l’hotel non doveva essere costruito e la prefettura doveva attivare il centro soccorsi
Chiusura indagine per la valanga che uccise 29 persone nel crollo dell’hotel di Farindola
A quasi due anni dalla valanga che costò la vita a 29 persone, la Procura di Pescara ha chiuso le indagini sull’Hotel Rigopiano di Farindola. Ventriquattro persone e una società, la Gran Sasso Resort & Spa, hanno ricevuto l’avviso. Tra gli indagati compaiono l’ex prefetto di Pescara (Francesco Provolo), il presidente della Provincia (Antonio Di Marco), il sindaco di Farindola (Ilario Lacchetta), i dirigenti del dipartimento di Protezione civile (Carlo Visca e Vincenzo Antenucci), il gestore dell’albergo (Bruno Di Tommaso) e altri funzionari e tecnici di vari enti. Chiesta invece l’archiviazione per gli ex presidenti della Regione, per gli ex assessori alla Protezione civile e per la funzionaria della Protezione civile salita alla ribalta delle cronache perché, nella telefonata del ristoratore Quintino Marcella - che per primo lanciò l’allarme - disse la frase: «La madre degli imbecilli è sempre incinta». I reati ipotizzati dai magistrati sono: crollo di costruzioni o altri disastri colposi, omicidio colposo, lesioni colpose, abuso d’ufficio, falso ideologico, abuso edilizio e omissione d’atti d’ufficio. A questi si aggiungono vari reati ambientali.
I fatti
Il 18 gennaio 2017 una valanga distrusse l’Hotel Rigopiano di Farindola uccidendo 29 persone. Il giorno prima della tragedia decine di persone erano rimaste bloccate a causa della nevicata che aveva interrotto l’unica strada percorribile per salire alla struttura turistica. Clienti e personale dell’albergo, infreddoliti e spaventati, aspettavano da ore i soccorsi quando la montagna di neve investì l’albergo. La valanga arrivò dopo mesi di scosse dovute allo sciame sismico successivo al terremoto di Amatrice che cinque mesi prima aveva ucciso 299 persone colpendo pesantemente Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Le operazioni di ricerca durarono ininterrottamente otto giorni e otto notti, consentendo di mettere in salvo undici persone.
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