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Kenya, arrestata la moglie del rapitore di Silvia Romano

Si stringe il cerchio sui rapitori della cooperante milanese, sequestrata martedì scorso

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Si stringe il cerchio sui rapitori di Silvia Costanza Romano, la cooperante milanese sequestrata martedì scorso in Kenya mentre si trovava a Chakama dove lavora per la onlus marchigiana «Africa Melele». La polizia kenyana ha annunciato di aver arrestato la moglie di uno dei tre presunti rapitori. Si tratta di Elima, sposa di Said Adnan Abdi, fermata nel villaggio di Tarasa nei pressi di Garsen, nella contea di Tana River. Gli inquirenti sono riusciti nell’operazione dopo averla intercettata al telefono proprio con il marito che, secondo la polizia, sarebbe uno dei tre membri del commando che tiene Silvia prigioniera nella foresta. La donna si trovava con il padre, anche lui arrestato. Proprio in queste ore i due sono messi sotto torchio dalle autorità che, a questo punto, hanno in mano un jolly cruciale per il proseguo ed il buon fine dell’operazione di salvataggio di Silvia. I tecnici informatici, riuniti in un hotel di Malindi, diventato il quartier generale delle operazioni, sono già allo studio dei tabulati e delle celle telefoniche per provare a localizzare da dove è partita la telefonata tra il presunto sequestratore e la moglie. Un indizio che dovrebbe portare al luogo dove Silvia è tenuta prigioniera. La diffusione delle foto segnaletiche dei tre sospetti era stato un messaggio chiaro lanciato dagli investigatori ai rapitori per far capire che le identità erano ormai state svelate e che sono braccati. È ormai scontato che è stato aperto un canale di dialogo, ma è ancora mistero assoluto sulle ragioni del rapimento e su un eventuale richiesta di riscatto. «Ci aspettiamo di trovare Silvia Costanza Romano viva, ne siamo certi e ci stiamo avvicinando». Lo ha dichiarato il comandante della polizia kenyota, Noah Mwivanda, alla tv locale. Il responsabile delle ricerche assicura di essere «sulle tracce dei rapitori» fuori dal villaggio di Chakama. Le autorità locali, riferendo ai giornalisti degli arresti odierni, hanno spiegato di aver chiesto anche «l’aiuto degli anziani delle comunità di Orma, Pokomo e Wadhei, che potranno essere utili per fornirci informazioni». Sul versante italiano il Ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, in un’intervista all’agenzia di stampa Adnkronos ha detto che «le notizie che arrivano sono incoraggianti», non sbottonandosi ulteriormente mantenendo il riserbo istituzionale in linea con quanto dettato dalla Farnesina. 

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
26/11/2018 15:13:46


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