Karadzic condannato all'ergastolo in appello per crimini di guerra
L’ex leader serbo-bosniaco aveva impugnato la precedente condanna a 40 anni
Radovan Karadzic è stato condannato al’ergastolo dal Tribunale internazionale per la ex Jugoslavia. L’ex leader serbo-bosniaco era ricorso in appello contro la precedente condanna a 40 anni, ma il tribunale ha aumentato la pena per i crimini commessi, tra cui il genocidio di Srebrenica. Scuro in volto, l’uomo che insieme a Ratko Mladic spazzò via migliaia di musulmani tra il 1992 e il 1995 durante la guerra nella ex Jugoslavia ha accolto la sentenza simulando impassibilità. Nel motivare l’aumento della pena i giudici di appello hanno sottolineato che i colleghi di primo grado, che emisero la sentenza nel 2016, avevano «sottovalutato l’estrema gravità delle responsabilità di Karadzic», che ha sempre affermato di non essere a conoscenza dell’operazione di pulizia etnica in corso in Bosnia, e particolarmente a Srebrenica e a Sarajevo. Eppure, fu lui, allora presidente della Repubblica serba di Bosnia, a siglare gli ordini poi eseguiti da Mladic, anch’egli condannato nel 2017 al carcere a vita.
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