Alitalia, il cda di Ferrovie chiede un’altra proroga
I dubbi del governo sulla partecipazione di Atlantia
Si è riunito ieri il Consiglio di amministrazione delle Ferrovie dello Stato sulla questione Alitalia. Domani scade infatti il termine per chiudere l’accordo sul consorzio per la nuova compagnia aerea, ma manca ancora una fetta importante di azionariato. Per questo l’azienda guidata da Gianfranco Battisti avrebbe chiesto la proroga del termine, secondo quanto raccontano alcune fonti. Ora sta al governo e ai commissari straordinari del vettore indicare la nuova scadenza, che probabilmente sarà di alcune settimane, ma non oltre la fine del mese. Per ora la nuova società (il cui piano industriale è da un miliardo) è composta soltanto al 60-65%: con le Fs che dovrebbero avere il 30-35%, il ministero dell’Economia il 15% e un altro 15% al vettore americano Delta. Occorre dunque coprire ancora il 35-40% dell’azionariato, una fetta non da poco. L’ipotesi più concreta è l’ingresso della holding della famiglia Benetton, Atlantia, che però non ha ancora ricevuto il via libera del governo. La Lega sarebbe favorevole, mentre i grillini temono un effetto boomerang: è possibile, dopo mesi di attacchi dei Cinque Stelle alla società dei Benetton per il crollo del Ponte Morandi e per le concessioni autostradali, affidarsi ai “nemici” per risolvere questa grana? Come spiegare agli elettori una scelta di questo tipo? La questione è diventata tutta politica. Per questo Di Maio ha il timore di esporsi, ma prima o poi dovrà scegliere. In ballo ci sarebbe anche il gruppo Toto: un’opzione però che avrebbe fatto storcere il naso sia a Ferrovie (con cui non c’è stato mai alcun contatto e che peraltro è creditore di Toto) sia a Delta, che potrebbe nel tal caso rivalutare il suo intervento. Chi è al lavoro sul dossier fa notare le parole della senatrice M5S, Giulia Lupo, molto ascoltata da Di Maio su Alitalia: «Si vada avanti con Fs, Atlantia, Delta e Mef». L’alternativa è la svendita al gruppo Lufthansa.
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