Puleto, recuperato il tir precipitato nel 2016: in corso una causa contro Anas
Sono stati necessari quattro giorni: il mezzo pesante è stato smontato pezzo per pezzo
E’ stato smontato pezzo dopo pezzo, prima di essere rimosso così da lasciare nuovamente spazio alla natura. Dopo oltre due anni l’autoarticolato precipitato sotto il viadotto del Puleto, nel territorio di Pieve Santo Stefano, non c’è più: l’incidente si era verificato nel novembre del 2016; l’autista di origine romena stava percorrendo la E45 in direzione della Capitale quando, probabilmente a causa del fondo ghiacciato, ha sbandato compiendo un volo di quasi cinquanta metri. Per lui non c’era stato scampo. Dopo lungaggini burocratiche, ma anche studi per trovare una soluzione congrua per il recupero un’azienda specializzata, su incarico di Anas che in questo momento ha pensato sia all’organizzazione che all’esecuzione poiché c’è in corso pure una causa, ha provveduto nel giro di quattro giorni a smontare il mezzo pesante recuperando solamente i pianali. Da sottolineare un aspetto, quello che non si è verificato nessun inquinamento ambientale: all’indomani della tragedia un’altra ditta aveva subito provveduto a rimuovere tutti i liquidi presenti nel mezzo, mentre il carico era composto da pallet contenenti alimenti da pasticceria. Le operazioni di smontaggio sono state eseguite sotto la supervisione dei carabinieri forestali della Stazione di Pieve Santo Stefano, su incarico della Procura di Arezzo. Però, l’altro aspetto, è quello legale: infatti, c’è una causa civile contro Anas per il guard rail del Puleto che non avrebbe retto al colpo. La ditta di trasporti di Roma per la quale lavorava il camionista rumeno morto nell'incidente, ha citato per danni la società delle strade, che ha deciso di costituirsi: non è ancora fissata la data della prima udienza.
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