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L'Ue ritira la norma sui pesticidi. Ma i blocchi dei trattori continuano

"Venerdì corteo a Roma anche senza autorizzazione"

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L'Ue cede spazio ai trattori. "I nostri agricoltori meritano di essere ascoltati. So che sono preoccupati per il futuro dell'agricoltura e per il loro futuro. Ma sanno anche che l'agricoltura deve passare a un modello di produzione più sostenibile, in modo che le loro aziende rimangano redditizie negli anni a venire". Mentre davanti all'ingresso della sede di Strasburgo circa un centinaio di trattori bloccavano l'ingresso all'Eurocamera, Ursula von der Leyen, davanti alla Plenaria del Parlamento Ue ha annunciato che proporrà al collegio dei commissari "il ritiro" della proposta legislativa sui pesticidi che imponeva la riduzione graduale del loro uso. Il regolamento Sur "diventato un simbolo di polarizzazione" ha spiegato, sottolineando che "una nuova proposta, più matura", sarà fatta in futuro. La prima concessione agli agricoltori che in tutta Europa sono scesi in strada con i loro trattori per protestare contro le politiche Ue è stata fatta.

La proposta di provvedimento del resto, notava la presidente della Commissione Ue, è stata rigettata dall'Eurocamera, e non ci sono progressi neanche in Consiglio", ha sottolineato von der Leyen soffermandosi a lungo, nel suo intervento, sulle proteste degli agricoltori. "Molti di loro si sentono messi all'angolo. Gli agricoltori sono i primi a risentire degli effetti del cambiamento climatico. Siccità e inondazioni hanno distrutto raccolti e minacciato il bestiame. Gli agricoltori risentono dell'impatto della guerra di Russia, l'inflazione, l'aumento del costo dell'energia e dei fertilizzanti. Ciononostante, lavorano duramente ogni giorno per produrre il cibo di qualità che mangiamo. Per questo, dobbiamo loro apprezzamento, ringraziamento e rispetto", ha sottolineato. E lancia il Dialogo strategico sul futuro dell'agricoltura nell'Ue, annunciando che la Commissione ascolterà i rappresentanti del mondo agricolo. 

Intanto in tutta l'Ue continuano le manifestazioni dei trattori che, occupando autostrade e porti, in molti Paesi Ue hanno invaso le strade per protestare contro le politiche del Green Deal. Le rivendicazioni sono più meno simili in tutti gli Stati, ovvero l'aumento dei prezzi del carburante, la politica di tenere ferme percentuali dei terreni - che secondo gli agricoltori favorisce l'ingresso di prodotti provenienti da Paesi extra Ue che non rispettano le norme si sicurezza e sul lavoro imposte invece nell'Unione - il finanziamento di impianti di produzione di energia rinnovabile (come fotovoltaico e eolico) che favorisce il consumo di suolo e la sottrazione di terreni all'agricoltura, ma anche burocrazia, inflazione e il reddito degli operatori del comparto.

Ovunque blocchi e presidi. In Spagna sono diverse le arterie autostradali interrotte, mentre anche nei Paesi Bassi si bloccano le autostrade e accendendo fuochi. Gli agricoltori olandesi e belgi si sono uniti giovedì all'ondata di manifestazioni iniziate dai loro colleghi francesi a gennaio, che da allora si sono diffuse in GermaniaPoloniaItaliaRomania e Grecia.

Blocchi in tutta Italia, venerdì corteo a Roma

In Italia la mobilitazione ha già invaso la Penisola e le Isole con presidi in molte strade e porti. "È un punto di apertura importante, è la prima proposta parzialmente positiva che sentiamo nell'ultimo periodo. Non condividiamo, però, l'idea di dare più soldi a chi lascia i terreni incolti", ha detto Danilo Calvani, leader del Comitato degli agricoltori traditi Cra, in merito alla proposta di Ursula von der Leyen di ritirare il regolamento sui pesticidi. "È un primo punto a favore delle nostre proposte, siamo sulla strada giusta - prosegue - Ma la nostra protesta va avanti. Noi vogliamo i fatti. Chiediamo l'annullamento di tutti i patti bilaterali con Paesi extra Ue che ci stanno uccidendo".

E Andrea Papa, un altro leader della protesta, spiega che venerdì a Roma i trattori sfileranno con o senza autorizzazione. "Nel caso non venisse trovato manifesteremo comunque nelle modalità più opportune secondo Riscatto agricolo", ha detto. Il movimento di agricoltori Riscatto agricolo da lunedì ha creato un punto di raccolta dei mezzi su via Nomentana a Roma, mentre blocchi e rallentamenti si registrano in molte autostrade italiane per il fluire dei trattori impegnati nella protesta. Le rivendicazioni non sono solo nei confronti dell'Europa, ma anche del governo nazionale, reo di aver adottato misure insufficienti per contenere l'inflazione e sostenere i redditi, ma anche di aver ripristinato la Irpef agricola con l'ultima legge di Bilancio e di non aver incrementato i fondi destinati al comparto agricolo.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, da prova a intestarsi il risultato ottenuto in Europa, ovvero l'annuncio della presidente della Commissione di ritirare il provvedimento Sur. 

Meloni: vittoria anche italiana

"È una vittoria anche italiana l'annuncio della Commissione europea del ritiro della proposta legislativa sui pesticidi", ha commentato la premier Giorgia Meloni in una nota, intestandosi il risultato e la decisione dell'Ue. "Fin dal suo insediamento, infatti, il governo italiano sta lavorando in Europa, con grande concretezza e buon senso, per tracciare una strada diversa da quella percorsa finora e coniugare produzione agricola, rispetto del lavoro e sostenibilità ambientale. Proseguiremo in questa direzione", ha detto. Ma giusto ieri gli agricoltori sui trattori le hanno mandato a dire che quando la protesta arriverà a Roma, "se è per prenderci in giro, è meglio che la premier non ci convochi". Perché le rivendicazioni, come visto riguardano anche politiche del suo governo.

Notizia tratta da tiscali.it
© Riproduzione riservata
06/02/2024 17:57:08


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