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L'anteprima del Chianti Classico, il boom mondiale a 100 anni dalla nascita

Un grande evento alla Leopolda di Firenze con oltre 700 vini in degustazione

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Nell’anno del centenario del Consorzio - il più antico d’Italia - la trentunesima edizione della Chianti Classico Collection si conclude con numeri importanti: all’anteprima della denominazione - svolta a Firenze il 15 e 16 febbraio, nelle sale della Stazione Leopolda - hanno partecipato infatti 211 aziende vitivinicole con 773 i vini in degustazione, 2000 operatori di settore  e 350 rappresentanti accreditati della stampa nazionale ed internazionale. Il Consorzio del Gallo Nero vanta una lunga storia. Nel 1924 furono 33 lungimiranti viticoltori a decidere di crearlo: unità di intenti, forza del collettivo, rinuncia alla miopia del singolo interesse privato furono le chiavi per condurre il territorio al successo. Dopo 100 anni, il Consorzio del Chianti Classico raccoglie oggi 500 aziende che contribuiscono a fare la storia del vino toscano e italiano nel mondo.

Una denominazione premiata dal successo internazionale

“E’ il territorio che fa la differenza ma fondamentale è anche il rapporto fra i fattori naturali e le persone, uomini e donne, che sono riusciti a mettere a frutto il dono offerto loro da madre natura. Questo è quel quid in più, l’intreccio magico fra natura e uomo, che ci permette di produrre vini unici al mondo. Quello che il grande Luigi Veronelli chiamava 'l’anima del vino’”, spiega Giovanni Manetti, presidente del Consorzio. Poi aggiunge: “L’auspicio è che i vini Chianti Classico possano esprimere sempre più territorio ma anche sempre più anima”. In attesa di esprimere sempre di più quest’anima qual è, in concreto, lo stato di salute della denominazione? Per rispondere basterebbe forse citare i sette Chianti Classico inseriti da Wine Spectator nella Top 100 del 2023: il Marchese Antinori Riserva (al 7° posto, terzo degli italiani), la Gran Selezione di Castello di Bossi (11°), la Riserva Berardenga di Fattoria di Fèlsina (22°), la Riserva di Tenuta di Arceno (24°), il Chianti Classico di Castello di Querceto (42°), il Chianti Classico di Poggerino (45), la “Storia di Famiglia” di Cecchi.

Gli Usa pazzi per questo vino

Una testimonianza lampante dell’apprezzamento che la denominazione riscuote negli Stati Uniti d’America. Ma soprattutto il riconoscimento che il Chianti Classico è uno dei territori vitivinicoli più importanti del mondo. Del resto, i numeri parlano di un posizionamento sempre più alto sui mercati, con un prezzo medio cresciuto del 7% nel 2023 sul 2022, e del 13% sul 2021, anche grazie all’effetto traino della Gran Selezione, il vertice della piramide qualitativa del Chianti Classico, alla quale, con la vendemmia 2023, si sono aggiunte le Unità Geografiche Aggiuntive in etichetta. La denominazione vanta 6.800 ettari vitati su 70 mila in totale, ben 486 produttori, di cui 345 fanno l’intera filiera, per una produzione media di 35-38 milioni di bottiglie l’anno.

Cresce il mercato domestico, Usa e Canada cruciali per l’export

L’export è diretto verso 160 Paesi del mondo - Usa, Italia e Canada in testa - per un valore economico che arriva a un miliardo di euro. Il mercato funziona: le vendite dei vini Gallo Nero degli ultimi anni (2020-2023) sono state superiori del 4% sulla produzione del medesimo periodo. Per il 2023, a fronte di una contrazione del prodotto imbottigliato (-11%) legata a varie cause (le previsioni sulla riduzione della produzione, la crescita generale dei prezzi e il fenomeno del sovra-stoccaggio in alcuni dei mercati chiave del Gallo Nero), l’anno si chiude con l’ottimo exploit del mercato interno e l’ulteriore crescita in valore e notorietà della Gran Selezione. Nello specifico, proprio il mercato domestico (il secondo per il Chianti Classico) è quello che è cresciuto maggiormente, con il 22% delle vendite. In Italia aumenta in particolare il fatturato legato alla tipologia Gran Selezione (+14% sul 2021). Gli Usa, che nel 2022 avevano registrato un vero e proprio boom di vendite di Gallo Nero, si confermano ancora una volta il primo mercato, capace di assorbire il 35% del venduto. Proprio per questi motivi il 2024 vedrà un grosso impegno del Consorzio in America con una serie di attività di marketing e comunicazione. Il Canada si conferma stabile al terzo posto (10%), con un exploit delle vendite di Chianti Classico Gran Selezione: +50% nei volumi e +60% in valore sull’anno precedente. A seguire buone performance nel Regno Unito (7%) e in Germania (6%). Da segnalare l’incremento significativo del mercato svedese che segna un +8% delle vendite in volumi e +12% in fatturato sull’anno precedente, ancora una volta soprattutto per merito della tipologia Gran Selezione, che raddoppia i volumi venduti sul 2022.

Bilancio positivo per la Gran Selezione

In generale, si deve riconoscere che a 10 anni dalla prima presentazione del Chianti Classico Gran Selezione alla stampa mondiale, i frutti di quella scelta lungimirante sono ampiamente positivi. All’epoca cominciarono 33 produttori che, da pionieri, investirono nel progetto. Oggi, i produttori che annoverano almeno un Chianti Classico Gran Selezione tra le loro referenze sono diventati 169. Dallo scorso anno, inoltre, una modifica del disciplinare prevede il passaggio del Sangiovese, l’uva autoctona che sta alla base della denominazione, da un minimo dell’80% a un minimo del 90% della singola referenza. Per il rimanente 10% sono ammessi solo altri vitigni autoctoni a bacca rossa: ciliegiolo, colorino, mammolo, malvasia nera, pugnitello. Il nuovo disciplinare introduce poi le Unità Geografiche Aggiuntive. Undici territori che, dal primo luglio 2023, possono essere citati solo sulle bottiglie di Chianti Classico Gran Selezione. Una novità che in volume rappresenta il 5% di tutta la produzione di Chianti Classico e che è stata centrale proprio nell’anteprima celebrata a metà febbraio. Conclude il presidente Giovanni Manetti: “Il Chianti Classico Gran Selezione è stata una vera innovazione del nostro prodotto, e continua il suo percorso dinamico con il cambiamento della base ampelografica ammessa e con l’inserimento in etichetta delle Unità Geografiche Aggiuntive”.

Anteprima Chianti Classico

Che cosa raccontano le ultime annate

La vendemmia 2022, torrida e siccitosa, punto di partenza della Chianti Classico Collection 2024, propone vini di buona fattura e corretti, dalla qualità organolettica medio alta, dotati di compattezza e armonia, profumi fruttati, affiancati da sentori floreali e speziati. L’alcol è importante ma ben integrato. In bocca i prodotti esprimono mediamente una sapidità che favorisce la beva, mentre i tannini, sebbene ancora giovani e ruvidi, mostrano una buona qualità.

L’esordio delle UGA, le Unità Geografiche Aggiuntive introdotte con il disciplinare, è una novità promettente, tuttavia è ancora troppo presto per segnalare caratteristiche comuni rilevanti. In ogni caso, Panzano e Radda sembrano esprimere maggiore qualità e personalità. Alla domanda se la Gran Selezione penalizza la Riserva, il Consorzio risponde che è esattamente il contrario: è proprio la Riserva che beneficia della Gran Selezione. Dagli assaggi emerge che l’altitudine svolge un’influenza decisiva. Almeno l’80% dei vini più equilibrati, precisi, eleganti e profumati provengono da vigne piantate in altezza, a partire dai 400 metri. La Riserva 2021 è ancora tagliente, con tannini ruvidi o eccessi di acidità. Non resta che attendere il suo necessario sviluppo evolutivo.

I migliori assaggi della Collection

Di seguito una lista (assolutamente non esaustiva) dei migliori assaggi della manifestazione

Chianti Classico 2022

Chianti Classico 2022 –  Castello di Querceto

Chianti Classico Bibbiano 2022 – Tenuta di Bibbiano

Chianti Classico Guado Alto 2022 – Castello Vicchiomaggio

Chianti Classico 2022  – Calcamura

Chianti Classico 2022 – Poggerino

 

Chianti Classico 2021

Chianti Classico 2021 – Fontodi

Chianti Classico 2021 – Castello di Radda

Chianti Classico 2021 – Isole e Olena

Chianti Classico 2021 – Querciabella

Chianti Classico 2021 – Pomona

Chianti Classico 2021 La porta di Vertine – Bertinga

 

Chianti Classico Riserva 2021

Chianti Classico Riserva 2021 – Rocca delle Macìe

Chianti Classico Riserva Novecento 2021 – Dievole

Chianti Classico Riserva 2021 – Gagliole

Chianti Classico Riserva Vigna Barbischio 2021 – Maurizio Alongi

 

Chianti Classico Riserva 2020

Chianti Classico Riserva La Forra 2020 – Tenuta di Nozzole

Chianti Classico Riserva 2020 – Castello di Gabbiano

Chianti Classico Riserva Lilliano 2020 – Tenuta di Lilliano

Chianti Classico Riserva Montebuoni 2020 – Castello di Ama

Chianti Classico Riserva 2020 – Arillo in Terrabianca

Chianti Classico Riserva Assolo  2020 - Complicità

Chianti Classico Riserva 2020 Il Grigio - San Felice

 

Chianti Classico Riserva 2019

Chianti Classico Riserva Le Capitozze 2019 – Casa di Monte

Chianti Classico Riserva Ruello 2019 – Boschetto Campacci

Chianti Classico Riserva 2019 – Poggio Bonelli

Chianti Classico Riserva 2019 – Tenuta Casenuove

Chianti Classico Riserva Vigna Misciano 2019 – Borgo Scopeto

Chianti Classico Riserva 2019 - Badia a Coltibuono

Chianti Classico Riserva 2019 Baruffo - Cantalici

 

Chianti Classico Docg Gran Selezione 2021

Castello di Fonterutoli – Castello di Fonterutoli

Istine – Vigna Casanova dell’Aia

Antinori – Badia a Passignano

 

Chianti Classico Docg Gran Selezione 2020

Vallepicciola – Lapina

Ricasoli – Castello di Brolio

Castello di Volpaia – Il Puro/Casanova

Le Filigare – Lorenzo

 

Chianti Classico Docg Gran Selezione 2019

Monteraponi

Nardi Viticoltori – Vigna del Pino

Castello di Monsanto – Vigna Il Poggio

Terra di Seta – Assai

Le Cinciole – Aluigi

Vecchie Terre di Montefili

 

Notizia e Foto tratte da Tiscali
© Riproduzione riservata
24/02/2024 09:37:45


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