Opinionisti Giulia Gambacci

Perché si dice cornuto?

Le origini del perché si associa le corna al tradimento non sono ben chiare

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Vi siete mai chiesti il perché quando una persona viene tradita si dice che porta le corna? Le origini del perché si associa le corna al tradimento non sono ben chiare e allora ci siamo divertiti a “indagare” per fare un po' di chiarezza.

Per alcuni la parola risale al Medioevo, ai tempi dell’imperatore bizantino Andronico I, una persona sanguinaria e perfida, il quale, quando desiderava una donna sposata, faceva imprigionare il marito, la possedeva nella casa di lei e, in segno di disprezzo, faceva apporre davanti alla porta di ingresso trofei di caccia con le corna per dimostrare la propria potenza e il trionfo. Ecco il perché, secondo questa versione, i mariti delle donne infedeli venivano chiamati cornuti.

Un altro significato potrebbe derivare dalla presenza araba in Sicilia e dalla loro passione di cacciare cervi. I nobili mussulmani stavano lontano da casa anche per lunghi periodi e dormivano nelle case che trovavano durante le varie battute. I padroni di queste dimore, concedevano le loro mogli ai cacciatori arabi, i quali dopo aver trascorso la notte, come ringraziamento consegnavano ai mariti traditi, le corna dei cervi uccisi, diventando di fatti cornuti.

Come detto il significato di questa parola varia secondo le fonti e alcuni esperti dichiarano che potrebbe derivare dai caproni, chiamati anche “becchi” o “becco”, in quanto questi animali sono conosciuti per l’estrema facilità con cui le femmine di questo animale cambiano compagno.

L’ultima ipotesi è quella del Re Minosse nell’isola greca di Creta, che portava un grande fardello, aveva una moglie che non aveva mai voglia di fare l’amore. Per questo chiese aiuto alla Dea Afrodite, Dea dell’Amore, la quale lo accontentò trasformando sua moglie in una ninfomane. Purtroppo una volta divenuta ninfomane la moglie non si accontentava più delle prestazioni del Re e abbandonò il marito per un compagno che fosse in grado di soddisfare tutte le sue voglie sessuali e si innamorò di un toro. Da questa unione, nacque il famoso Minotauro. Da quel giorno ogni volta che il Re si mostrava in pubblico i sudditi lo accoglievano facendogli il gesto delle corna con le dita.

Abbiamo tentato di capire la provenienza della parola “cornuto”, ma a questo punto, come diceva Antonio Lubrano una “domanda ci sorge spontanea”: E’ proprio necessario infierire sulla vittima di un tradimento con un offesa che svilisce? E perché non esiste un insulto specifico per chi davvero se lo meriterebbe, ovvero il “cornificatore” che tradisce la fiducia del partener? E perché questa parola è usata prevalentemente sugli uomini? Per un tradimento bisogna sempre essere in due. Crediamo che in questo mondo tutti siamo potenziali “conificatori”, tutti siamo potenziali “cornuti”.

Notizia tratta dal periodico l'Eco del Tevere
© Riproduzione riservata
09/05/2024 12:08:55

Giulia Gambacci

Giulia Gambacci - Laureata presso l’Università degli Studi di Siena in Scienze dell’Educazione e della Formazione. Ama i bambini e stare insieme a loro, contribuendo alla loro formazione ed educazione. Persona curiosa e determinata crede che “se si vuole fare una cosa la si fa, non ci sono persone meno intelligenti di altre, basta trovare ognuno la propria strada”. Nel tempo libero, oltre a viaggiare e fare lunghe camminate in contatto con la natura, ama la musica e cucinare.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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