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Ieri, oggi, domani: ottanta candeline per i vigili del fuoco di Sansepolcro

Tra alti e bassi sono sempre stati un punto di riferimento per l’intera Valtiberina

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Il suono delle sirene, sicuramente particolare rispetto agli altri mezzi di soccorso. Spesso sono considerati veri e propri angeli venuti dall’alto: quelle figure che ci sono in qualunque situazione per prestare soccorso in episodi di emergenza. Sono i vigili del fuoco: in tanti li chiamano ancora pompieri, che pur sempre rimane un nome più che corretto e il ruolo che ricoprono nasconde al suo interno sempre un certo fascino; i loro abiti da lavoro, la strumentazione che sanno utilizzare alla perfezione, mezzi potenti tra camion, furgoni, campagnole e tanto altro ancora. Non solo fuoco, come verrebbe da pensare di primo acchito, bensì interventi un po’ a 360 gradi: insomma, dove c’è un’emergenza i vigili del fuoco ci sono sempre. Pensiamo solamente ai recenti episodi che si sono verificati in Italia negli ultimi anni: violenti terremoti, ponti che sono crollati, tragedie della strada, ma anche roghi che in pochi attimi hanno distrutto sia abitazioni e fabbricati industriali che ettari di vegetazione. A livello nazionale, come nel locale: Sansepolcro può beneficiare ancora della presenza di una caserma dei vigili del fuoco: all’interno, attualmente ci sono una trentina di volontari che fanno comunque capo al comando centrale di Arezzo. L’attuale sede è in via Anconetana, pochi passi fuori l’antica cinta muraria che si affaccia in direzione di Porta Romana. Il territorio su cui operano costantemente è piuttosto vasto: l’intera Valtiberina, ovvero sette Comuni che vanno dal lembo più estremo di Sestino fino a Caprese Michelangelo arrivando pure a Monterchi e Pieve Santo Stefano; Anghiari, Badia Tedalda e Sansepolcro sono quelli più centrali. Una storia che va avanti oramai da ottant’anni: era il lontano 1938 quando venne fondato il distaccamento dei vigili del fuoco di Sansepolcro. Parte proprio da qui il nostro viaggio alla scoperta di quello che sotto tutti i punti di vista è un punto di riferimento per il territorio; pompieri biturgensi che talvolta si trovano costretti a operare anche fuori Regione. Alti e bassi, avvicendamenti al vertice nel ruolo di responsabile, ma anche tante soddisfazioni: un bello spaccato di attività, ma anche di vita per i vigili del fuoco di Sansepolcro che lentamente - perché mancano ancora venti primavere – si apprestano a festeggiare pure il secolo di presenza in città.

“SÌ, DIAMO VITA A SANSEPOLCRO AI VIGILI DEL FUOCO”

Difficile stabilire con precisione le condizioni meteorologiche di quel periodo, sicuramente all’improvviso in Valtiberina ha iniziato a splendere il sole. Anno 1938: una data che a suo modo rimarrà comunque storica, perchè a Sansepolcro prende vita il distaccamento dei vigili del fuoco. Tutto nasce da due guardie comunali: Sante Salvi e Alvaro Antonelli, che insieme ad altri dodici cittadini si riunirono e fondarono quella realtà ancora oggi presente. Dotarono il parco mezzi di una autobotte Fiat 31 che era stata adoperata fino a quel momento per l’annaffiatura delle strade, non ancora asfaltate e quindi polverose. Nel periodo antecedente alla seconda guerra mondiale, l’incarico di comandante venne affidato allo stesso Salvi, mentre come magazzino – che alla fine era la vera e propria caserma – venne utilizzato l’ex deposito degli spazzini ubicato nella zona di Porta del Ponte. Terminato il conflitto, avvenne subito il primo avvicendamento: il ruolo di capo distaccamento venne assegnato ad Alvaro Antonelli. Intanto era cresciuto anche il numero dei vigili del fuoco, già salito a quota 15: inoltre, l’organico poteva beneficiare pure di alcuni mezzi lasciati in zona dagli alleati che liberarono l’Italia. Per la precisione, si trattava di un fuoristrada della Ford, di un’autobotte Bedford e di una motopompa 1100 con tanto di carrello. Una serie di macchinari che venivano utilizzati in quel periodo per gli interventi - circa 50 in un anno - riferiti principalmente a incendi in abitazioni o di bosco, di fienili o di pagliai in base alla stagione. Ed ecco la prima particolarità: il personale, in caso di richiesta d’intervento, veniva allertato tramite una sirena – anche questa lascito del conflitto – posta all’estremità di una torre adiacente alla piazza principale di Sansepolcro.

CRESCE IL NUMERO DEL PERSONALE ED ECCO LA NUOVA SEDE

Nel 1960, a seguito dei raggiunti limiti d’età, Alvaro Antonelli lascia l’incarico all’interno dei vigili del fuoco di Sansepolcro: il ruolo di capo distaccamento viene quindi affidato a Raul Zazzi. Intanto, però, cresce pure il numero dei volontari arruolati, arrivati a 18 unità: freccia verso l’alto anche per i mezzi in dotazione. A quelli già presenti, si aggiungono un’Aps Fiat 642, un furgone Fiat 138 e un barcone; dopo qualche tempo, il Fiat 642 viene sostituita con un’Ap Esadelta, assieme a una fiat Campagnola. Lo spazio inizia a diventare sempre più stretto e i locali non riescono a contenere tutti i veicoli in dotazione: proprio per questo, all’inizio degli anni ’60 i vigili del fuoco, dalla vecchia sede di Porta del Ponte, si trasferiscono in quella nuova - ancora attiva - di via Anconetana, proprietà del demanio e un tempo magazzino del sale. Cresce la famiglia, quindi, e inevitabilmente crescono anche il numero e il tipo degli interventi: oltre a quelli più “tradizionali”, si sommano gli incendi all’interno delle industrie, gli incidenti stradali e i soccorsi in generale. Dopo 16 anni al comando del distaccamento di Sansepolcro, nel 1976 - sempre per raggiunti limiti di età - termina l’incarico anche per Raul Zazzi e il capo distaccamento diventa Mario Testerini: 21 i vigili del fuoco presenti in quel momento; nel parco mezzi, si era aggiunta pure una barca a motore e gli interventi erano saliti a circa 150 all’anno. Cifra che, sia per il progresso tecnologico che per altri aspetti, negli anni ’80 è ulteriormente incrementata. Nel giugno del 1991, termina anche la parentesi di Testerini: al suo posto subentra Enzo Rossi. Nei primi anni ’90, il numero dei vigili del fuoco in servizio rimane pressoché stabile, ma aumentano gli interventi, arrivando a toccare quasi quota 250 oltre che essere sempre più vari. Ora gli incendi sono di tutti i tipi: incidenti, soccorsi, allagamenti e prosciugamenti, aperture di appartamenti, bonifiche di insetti e tanto altro ancora.

LE PRIME DONNE IN CASERMA ED ECCO IL CERCAPERSONE

Siamo già nell’epoca attuale: a metà degli anni ’90, la sirena che era presente nella torre della piazza centrale di Sansepolcro cessa la sua attività. Da quel momento in poi, entrano in funzione i “cercapersone”: chiaramente sono strumenti decisamente più moderni e rapidi nel trovare il personale a disposizione. L’input viene inviato tramite segnale radio direttamente dalla centrale del comando provinciale di Arezzo, ubicata in via degli Accolti. Con un balzo si arriva già agli anni “post Giubileo”: proprio nel gennaio del 2000, anche il capo distaccamento Enzo Rossi va in congedo. L’incarico viene affidato a Giovanni Boninsegni, che rimane fino al febbraio del 2003, quando si trova costretto a presentare le proprie dimissioni per motivi personali. Ed è proprio durante il periodo di Boninsegni al timone che i vigili del fuoco di Sansepolcro toccano la considerevole soglia dei 622 interventi annui. In quegli anni, cresce anche la domanda per nuovi arruolamenti nel corpo; personale che, dopo aver frequentato il regolare corso ministeriale di formazione nel 2001, ha incrementato l’organico, toccando quota 25 unità. Arriva pure un nuovo mezzo: si tratta per la precisione di un Aps 79. Breve parentesi alla guida del distaccamento volontario anche per Renato Pozzesi, il quale lascia poi l’incarico nel settembre del 2004. In questo periodo, il distaccamento è impegnato in circa 500 interventi annui di tutte le tipologie e i mezzi in dotazione sono un’Aps 190, un’Aps 79, un’Abp Mercedes Vam4000, un Af-Pol 60.10, una Ca Fiat e un gommone a motore; inoltre il personale, collaborando con il Comune, le istituzioni locali, imprenditori, privati e il comando provinciale, ottiene in donazione anche un nuovo veicolo: si tratta di un Mitsubishi L200, il quale verrà poi adibito a polisoccorso. Avanza l’età, cresce il numero degli interventi e c’è quindi necessità di avere nuove leve. I vigili del fuoco del distaccamento di Sansepolcro possono vantare un primato importante a livello di Provincia di Arezzo: per la prima volta, infatti, le donne entrano in caserma, sono due e fanno parte degli otto aspiranti che stanno frequentando il corso in quel periodo. L’organico, quindi, aumenta sempre di più, arrivando a quota 33 unità: terminato per raggiunti limiti d’età il mandato di Pozzesi, nella caserma di via Anconetana nel ruolo di capo distaccamento torna ancora una volta Giovanni Boninsegni, che può ora contare sul nuovo Mitsubishi, tanto da rendere il parco macchine più efficiente; l’L200, infatti, va immediatamente a sostituire l’oramai datato Af-Pol 60.10. Ed ecco il nuovo cambio al vertice: Sergio Ligi diventa il capo distaccamento nell’ottobre del 2006; vanta sicuramente un’esperienza decennale, già a quel tempo, all’interno dei vigili del fuoco, avendo partecipato pure in Albania alla nota “Missione Arcobaleno”.

LA SIRENA: SEGNALE DI PARTENZA

Parliamo di una storia tutto sommato abbastanza recente. Uno strumento che è comunque sempre rimasto nel cuore di tutti i biturgensi, che si erano quasi affezionati a quello strano rumore emesso. Era un segnale inequivocabile, il momento in cui i vigili del fuoco dovevano montare nei propri mezzi e partire poiché c’era un’emergenza. La sirena è un oggetto ancora oggi presente – ma comunque non funzionante – nella torre sul lato destro di piazza Torre di Berta; lato destro inteso per chi percorre via Giacomo Matteotti e scende in direzione di via della Fraternita. La sua collocazione era praticamente sul tetto della stessa torre: i più curiosi, se alzeranno lo sguardo al cielo, la potranno ancora notare senza alcun tipo di problema. Proprio tra queste righe, vogliamo lanciare una sorta di provocazione: perché non recuperare questa tradizione? Ci spieghiamo: ristrutturare al meglio la vecchia sirena, magari riuscendo a suonarla almeno una volta all’anno in occasione proprio di Santa Barbara, giorno di festa per i vigili del fuoco che viene celebrato ogni 4 dicembre. Un segnale identificativo per riscoprire anche le sane tradizioni.

L’ULTIMO DECENNIO DEI VIGILI DEL FUOCO DI SANSEPOLCRO

E’ un po’ la storia dei giorni nostri, quella diciamo più fresca e che si ricorda con maggiore facilità. Fino alla primavera del 2008, il ruolo di capo distaccamento viene ricoperto dallo stesso Ligi, il quale lascia per far posto a Donatello Torrioli, che rimarrà in carica per un triennio. Sono anni un po’ delicati per i vigili del fuoco di Sansepolcro: il governo centrale blocca la possibilità di prender parte ai corsi di addestramento, quindi niente inserimento di forze nuove. Nel 2013 avviene un nuovo avvicendamento nella sede di via Anconetana, l’ultimo in ordine di tempo: ecco Enrico Testerini, figlio di Mario, che aveva ricoperto in precedenza lo stesso incarico. È lui ancora oggi il capo distaccamento dei vigili del fuoco di Sansepolcro. Alti e bassi come accade un po’ in tutte le realtà: il 2013, forse, è l’annata in cui si è arrivati a toccare il picco più basso degli ottant’anni di attività ininterrotta a livello sia di personale che logistico. Una situazione disastrata, sia per lo scarso numero di unità presenti che per le condizioni di decoro che aveva la caserma: insomma, una sorta di “isola sconosciuta”, nella quale il personale era addirittura costretto a cambiarsi in luoghi angusti e freddi, prima di partire per l’intervento. Con impegno e dedizione da parte di tutti, arriva anche il sereno: dopo tanti problemi ecco la svolta, quando la direzione generale dei vigili del fuoco di Roma dà la possibilità di effettuare nuovi corsi di arruolamento che durano tre settimane. A Sansepolcro la lista era praticamente già pronta sul tavolo, con figure che attendevano da tempo questo momento. Sta di fatto che, nell’autunno del 2016, vengono arruolati nella caserma biturgense dodici nuove persone, mentre altre quattro portano a termine il corso l’anno seguente. Attualmente, sono 36 i vigili del fuoco in forza nella caserma di via Anconetana a Sansepolcro: un buon numero, tanto da riuscire a garantire tutte le notti con domeniche e giorni festivi compresi; pian piano, i pompieri riescono a dare disponibilità (ricordiamo che la partenza può essere effettuata solamente con cinque unità) pure per alcuni turni giornalieri. Con la nascita dell’associazione (esattamente un anno fa), sono in dirittura di arrivo pure i lavori che erano stati avviati - ma alla fine mai conclusi - dentro la caserma. C’è però un altro problema che interessa questa importante realtà del territorio: vi sono mezzi piuttosto datati – la media è di circa trent’anni l’uno – e che allo stesso tempo necessitano di una notevole e costante manutenzione. L’Aps è quella che viene usata per il 90 per cento degli interventi: può disporre di una portata complessiva pari a 3500 litri di acqua, più i vari accessori disposti lateralmente necessari per l’intervento; un mezzo praticamente completo. Inoltre, si aggiunge anche la botte, che può arrivare a contenere 4200 litri di acqua, montata su un veicolo con motore Mercedes; viene utilizzata come supporto all’Aps in particolari tipi d’incendio. C’è poi L200 adibito come polisoccorso, il quale è stato donato dalla comunità e strutturato per fronteggiare particolari tipi di situazioni, oltre il Land Rover Defender utilizzato sia negli incendi boschivi che per interventi in luoghi stretti, come possono essere i centri storici; nel cassone, infatti, è presente anche un contenitore per alcuni litri di acqua. Vigili del fuoco volontari a Sansepolcro, ma che rispettano a pieno l’iter di quelli effettivi: cinque ore mensili di addestramento che viene effettuato in zona, concordato con il capoturno e suddiviso in una parte più teorica e una pratica. Tutte le domeniche mattine, poi, avviene il controllo generale dei mezzi, tenendo pure conto che al ritorno di ogni intervento ciò che viene utilizzato deve essere sistemano o rabboccato, come la benzina nei gruppi elettrogeni: specialmente Aps e botte devono essere sempre a pieno carico, anche se ferme in garage. Insomma, un mezzo deve essere sempre pronto ed efficiente per poter partire in qualunque momento della giornata.

LA NASCITA DELL’ASSOCIAZIONE “AMICI DEI VIGILI DEL FUOCO DI SANSEPOLCRO”

Nell’autunno del 2017, per i vigili del fuoco del distaccamento di Sansepolcro avviene un passo in avanti importante, una sorta di trasformazione. Fatte le dovute valutazioni, nasce l’associazione “Amici dei vigili del fuoco” con l’obiettivo di raccogliere fondi per l’acquisto di mezzi, attrezzature e materiale vario da donare al distaccamento. I vigili ci sono riusciti nel giro di appena un anno, poiché - oltre ad aver quasi completato i lavori all’interno della caserma di via Anconetana - è stata acquistata anche la strumentazione necessaria per gli interventi: in particolare, una termocamera e un defibrillatore. L’obiettivo dell’associazione, inoltre, è quello di reperire anche delle risorse umane per garantire una certa solidità al distaccamento, oltre che informare ed educare la cittadinanza in alcuni specifici e delicati settori come possono essere l’antincendio o la protezione civile. Sono state diverse, comunque, le attività e gli eventi organizzati in questi mesi per raccogliere fondi da destinare in favore dei vigili del fuoco del distaccamento di Sansepolcro.

OTTANT’ANNI DI STORIA… OTTANT’ANNI DI FUTURO

Si guarda sempre avanti, al futuro, in tutte le cose. E così fanno anche i vigili del fuoco del distaccamento di Sansepolcro che, dopo un periodo un po’ altalenante, con impegno e dedizione sono riusciti a ritrovare una certa stabilità. I problemi sicuramente non mancano, ma si possono affrontare con uno spirito decisamente diverso. Sabato 6 ottobre, nei locali dell’Antico Borgo de’ Romolini a Gricignano di Sansepolcro, si è tenuta la festa per celebrare questi ottant’anni di presenza in città. Sono state ricordate le persone che hanno fatto la storia dei vigili del fuoco, coloro che hanno fondato questa realtà e quelli che sono riusciti a portarla avanti per tanti altri anni. Tante sono le situazioni in ballo, altrettante quelle in attesa di una soluzione. Si parla di nuova caserma, argomento affrontato più volte e in altrettante sedi, ma che ancora non trova una soluzione e di incremento di mezzi, magari anche piccoli, che possono essere in grado di affrontare anche situazioni di emergenza nei luoghi stretti. Il distaccamento deve coprire un territorio piuttosto ampio e aspro, non tanto nel chilometraggio quanto dal punto di vista della viabilità.  La famiglia dei vigili del fuoco cresce: allo stesso tempo è unita, riuscendo ad affrontare un po’ tutte le situazioni di emergenza richieste. Ottant’anni di storia, almeno altri ottanta ancora da scrivere in una pagina completamente bianca.

Redazione
© Riproduzione riservata
23/11/2018 09:20:53


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