Chiusura Puleto, diffida ad Anas da parte delle aree di servizio di Sansepolcro

Quattro mesi, nessuna risposta a quella missiva ma con una situazione che si complica di giorno in giorno. La chiusura del Puleto al traffico pesante rischia di mietere le prime vittime in Valtiberina. Nei giorni scorsi, però, i legali delle due società che gestiscono le aree di servizio tra gli svincoli di Sansepolcro – si tratta della CI.PI.A di Angela Cesari in corsia sud, oltre a quella di Adriano Benvenuti in direzione opposta – hanno fatto partire delle lettere di diffida nei confronti di Anas. Tutto ciò perché sono ancora in attesa di una risposta a quella missiva inviata il 30 gennaio scorso nel quale veniva invitato l’ente gestore della strada (Anas) ad aprire la pratica di sinistro attraverso l’assicurazione di riferimento come ristoro per i danni subiti dalla chiusura per omessa manutenzione. “Siamo stati costretti a farlo, le somme iniziano a essere davvero ingenti – commentano i legali Mirco Meozzi e Nicola Rondoni – se Anas non risponderà entro un tempo stabilito, intraprenderemo tutte quelle che sono le strade giudiziarie. Dobbiamo prendere anche del tempo, aspettando l’esito della perizia. Viste le dimensioni delle due società, stiamo comunque parlando già di cifre che stanno mettendo a repentaglio il loro futuro; sono considerevoli, quindi, e man mano vanno ad aumentare perché questo periodo dell’anno era pure quello nel quale i guadagni andavano a crescere visto il conseguente aumento del flusso turistico”. Nulla di tutto ciò: nell’area di servizio gestita da Angela Cesari oltre alla stazione di rifornimento è presente anche un bar con tanto di ristorazione; nell’altra, invece, c’è solamente la pompa di benzina. “Al momento attuale – continuano i legali – le risorse della Regione non sono ancora state deliberate, le promesse fatte dal Governo di una possibile cassa interazione non si sono trasformate poi in realtà e di conseguenza le perdite sono elevate con il serio rischio di chiusura o comunque di procedere a dei licenziamenti”. Le aree di servizio tra Sansepolcro e Pieve Santo Stefano in E45 sono sicuramente le attività che hanno subito il maggior danno; chiusura, però, che rischia seriamente di prolungarsi nel tempo addirittura fino a metà luglio. L’ingegner Claudio Modena, perito scelto dal Gip Piergiorgio Ponticelli, ha richiesto un altro mese di tempo per redigere nei dettagli la perizia: si va, quindi, nella migliore delle ipotesi alla fine del mese di giugno considerando poi – e tutto deve comunque volgere in maniera positiva – le altre due settimane di tempo che Anas impiegherà per mettere in sicurezza tutti i 15 baggioli e richiedere nuovamente la riapertura. “Sino ad oggi - concludono i legali Meozzi e Rondoni - le due società non si sono mosse, proprio in attesa di conoscere i profili di responsabilità e i responsabili individuati dalla Procura tramite i suoi periti; inoltre sembrava che il contributo della Regione (quello che doveva servire ad evitare i licenziamenti) sarebbe stato erogato in tempi brevi”.