Tetti verdi anche in inverno, possono ridurre gli effetti degli eventi meteo estremi
Il rapporto Enea: “Assorbono il 50 per cento della pioggia e regolano il deflusso nella rete idrica”
Riescono ad assorbire fino al 50% di acqua piovana e ne regolano il deflusso nel sistema idrico della città: sono le due principali funzioni "invernali" sia delle coperture vegetali sui tetti sia dei giardini pensili, che riescono a generare anche una ventilazione naturale lungo la superficie esterna degli edifici, mitigando l'umidità causata dalla pioggia. Questi risultati sono stati evidenziati dagli esperti di efficienza energetica del Centro Ricerche Enea Casaccia, che già avevano messo in luce i benefici dei "cappotti verdi" in città durante l'estate, grazie a piante ed essenze vegetali coltivate su tetti, terrazzi e pareti esterne.
Coperture vegetali sono utili anche in inverno
Nell'ultimo numero di ENEAinform@, l'appuntamento settimanale on line in cui l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile pubblica notizie di energia, innovazione, ambiente e sostenibilità, si spiega che "d'inverno le coperture vegetali sono altrettanto utili" perchè "migliorano l'isolamento termico degli ultimi piani delle abitazioni e contribuiscono a ridurre la pericolosità di eventi meteorologici estremi, come forti acquazzoni e piogge torrenziali". Proprio nel Centro Enea Casaccia, sul tetto della "Scuola delle Energie", è stata realizzata una copertura vegetale sperimentale: uno spessore di terreno di 20 centimetri accoglie piante resistenti sia all'aridità del suolo che al freddo, caratteristiche che le rendono ideali per quasi tutte le regioni della penisola e perfette per giardini a bassa manutenzione". "Questa copertura vegetale non supera i 100 chilogrammi di peso per metro quadro, ma quando viene irrigata, o in caso di pioggia, può arrivare a pesare fino a 6 volte tanto perché trattiene l'acqua anche per 2-4 ore prima di farla defluire lungo i discendenti dell'edificio. E questo - spiega l'Enea - è uno dei motivi per cui, nella fase di progettazione di un tetto verde, è fondamentale che un tecnico effettui anche il calcolo statico dell'edificio".
Tre tipologie di tetto verde
Esistono tre tipologie di tetti verdi: estensivo, come quello realizzato dall'Enea, intensivo e semi-intensivo. Si differenziano per le caratteristiche delle specie vegetali e la stratigrafia di costruzione, che è data dallo strato di impermeabilizzazione e di drenaggio e dalla "copertura verde", cioè lo strato vegetativo e il substrato di coltivazione. In estate i tetti verdi "risultano particolarmente efficaci perchè riescono ad abbattere la temperatura del lastrico solare anche di 25 gradi centigradi, con una forte riduzione del flusso di calore verso l'interno dell'abitazione", precisa Carlo Alberto Campiotti del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell'Enea. Tetti e terrazzi rappresentano il 20% della superficie totale delle città e ricoprirli di vegetazione avrebbe un impatto significativo sul microclima urbano in estate, perché permetterebbe di contrastare il fenomeno dell'isola di calore urbano, che porta a differenze di temperatura tra città e campagna fino a 5 gradi centigradi a causa del riscaldamento del manto stradale e della climatizzazione delle abitazioni.
Giù anche i consumi
Proprio per la riduzione dei consumi legati al riscaldamento e al raffrescamento, che rappresentano il 40% dei consumi totali di energia, la Commissione europea incoraggia la diffusione in città di tetti e pareti verdi, giardini pensili, siepi e alberi (direttiva Ue 2018/844 del 30 maggio 2018). Per la prima volta in Italia, la legge di bilancio 2018 ha previsto il cosiddetto "bonus verde", che consiste in una detrazione IRPEF delle spese sostenute per la "sistemazione a verde" di aree scoperte di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze e recinzioni.
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