Sestino celebra il centenario della morte di Pilade Cavallini
Evento promosso dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Dori
Al teatro Cavallini di Sestino si sono svolte le celebrazioni sul centenario della morte di Pilade Cavallini. All’evento erano presenti il sindaco Franco Dori, Letizia Donati assessore alla pubblica istruzione oltre a Elia Santi, consigliere allo sport e turismo. La saletta era piena di bambini provenienti dalle scuole elementari e medie, le insegnati, il dirigente scolastico dottoressa la Monica Cicalini e il personale dell’Istituto Comprensivo “Lucio Voluseno” di Sestino. “Personaggio emblematico della comunità – spiega il sindaco Franco Dori - fu insegnante, pedagogista, scrittore e compositore. Cento anni sono una tappa importante che ci ha offerto l’occasione per ammirare i frutti di questo incontro incoraggiandoci a proseguire, con rinnovato vigore, la strada intrapresa consegnandoci questa preziosa eredità. Tutti noi conosciamo la forza evocativa per cui ci è sembrato importante che questa celebrazione potesse lasciare una traccia visibile nella nostra comunità, a quelli che hanno partecipato alla giornata chiediamo di continuare ad accompagnarci verso orizzonti lontani. Non è un caso se ancora oggi tutti lo ricordiamo per quello che ha fatto e ciò che ha trasmesso. Un ringraziamento a Giancarlo Renzi, storico locale, perché i suoi scritti sono stati molto preziosi; hanno permesso di conoscere in profondità il personaggio. Pilade Cavallini, nato ad Arezzo il 1858 e deceduto a Sestino nel 1919, capitato per motivi professionali in questo paese di montagna, lo elegge a sua seconda patria, amandolo appassionatamente e ricevendone altrettanti attestati di stima. Fu nominato direttore didattico per le scuole maschili e femminili l’11 aprile 1889. E’ stato autore di libri e prefazioni, medaglia d’oro all’esposizione campionaria Internazionale di Roma. Alla sua morte Sestino gli dedica un ricordo marmoreo che ancora oggi si può ammirare sulla facciata del teatro a lui dedicato.
Francesco Crociani
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