Maturità, per essere ammessi arriva l’obbligo dei test “Invalsi"
Le prove si svolgeranno a marzo, le date saranno diverse per ogni scuola
Alla fine il ministro Fioramonti ha deciso di non intervenire. E quindi il prossimo esame di maturità sarà con la traccia di storia, senza buste alla prova orale e con l’obbligo di superare il test Invalsi per essere ammessi. Dovrebbe essere terminata qui la girandola di novità sulla prova più temuta dagli adolescenti e più ambita dai ministri di turno per lasciare un segno negli incubi di almeno un’annata di studenti. L’ultima novità in ordine di tempo è contenuta in una circolare diffusa dal Miur e prevede che per sostenere l'esame di maturità sarà obbligatorio aver sostenuto i test Invalsi già da quest’anno scolastico. La prova diventa uno dei requisiti per l’ammissione insieme con la frequenza e il profitto scolastico. E il requisito è la partecipazione, indipendentemente dall’esito ottenuto (e la votazione comunque non entra nel calcolo del voto finale).
L’obbligo era presente già nel decreto legislativo sulla revisione degli esami di Stato del 2017 previsto dalla legge sulla Buona Scuola. Lo scorso anno il ministro Bussetti aveva deciso di rinviarne l’obbligo di un anno per permettere a docenti e studenti di entrare meglio nel meccanismo dei nuovi test al computer. Quando alla guida del ministero era arrivato Fioramonti aveva più volte lanciato messaggi non particolarmente favorevoli ai test. Però poi ha preferito non intervenire sull’obbligo previsto per la maturità. Le prove Invalsi di italiano, matematica e inglese di quinta superiore si svolgeranno da lunedì 2 marzo a martedì 31 marzo 2020. Coinvolgeranno circa mezzo milione di studenti e si svolgeranno secondo il modello già seguito per le prove di terza media. Eliminata la carta, i test saranno su computer quindi si dovrà far a turni in base alle dotazioni di pc presenti nelle scuole. Le prove non saranno le stesse per ogni studenti ma «equipollenti».
Commenta per primo.