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Governo, l’ira del premier su Italia Viva. Renzi: “Vuole rompere? Siamo pronti”

Strappo sulla giustizia: le ministre renziane assenti in Cdm

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È un fuoco incrociato quello che Italia viva ha aperto contro il governo di cui fa (per ora) parte e ormai è quasi difficile ricordare qual è il motivo dello scontro tra Matteo Renzi e il resto della coalizione che sostiene Giuseppe Conte. Il presidente del Consiglio accusa i renziani di fare «opposizione maleducata», il leader di Iv rilancia dicendosi pronto «a tutto», anche al voto anticipato. Non è più solo un braccio di ferro sulla riforma della prescrizione, i renziani ormai vanno all’attacco su tutto e votano insieme all’opposizione anche su Autostrade e sulle intercettazioni, mentre le ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti disertano il Consiglio dei ministri che avrebbe in teoria varare la riforma del processo penale, insieme alle modifiche alla legge Bonafede sulla prescrizione. La questione è ormai tutta politica, come ormai da giorni ripetono Renzi e i suoi: «Se vogliono cacciarci lo dicano». Lo aveva detto Maria Elena Boschi a La Stampa qualche giorno fa, lo ha ripetuto ieri il leader di Iv in un’intervista a Il Tempo. L’ex premier accusa Conte e il Pd di voler rendere ininfluente Italia viva grazie a un gruppo di “responsabili” che potrebbe formarsi al Senato con pezzi di Fi, Udc, ex M5s. Questa, almeno, è la versione dei renziani. 

Di sicuro, appunto, la guerriglia di Italia viva è a tutto campo, non si tralascia niente. Già mercoledì i renziani avevano votato insieme alle opposizioni il “lodo Annibali” che chiede di sospendere la legge Bonafede sulla prescrizione. Ieri il copione è stato replicato in commissione al momento del voto sulle concessioni ad Autostrade e sulle intercettazioni.

La tattica sta esasperando Conte, che ieri ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Poi si è rivolto, senza nominarlo, a Renzi: «I ricatti non sono accettati, così come penso di non farne io. Non si può pensare di votare con le opposizioni». Il premier insiste: «Credo che Italia viva debba darci un chiarimento, non al sottoscritto ma agli italiani. Ci si aspetterebbe da un partito di opposizione che fa un'opposizione aggressiva e anche un po' maleducata».

Ma il «chiarimento» arriva poco dopo e non è certo quello sperato da Conte. Renzi improvvisa una diretta Facebook per replicare e lo fa con toni sprezzanti: «Caro presidente del Consiglio la palla tocca a te. Noi non abbiamo aperto la crisi ma non rinunciamo alle nostre idee. Puoi cambiare maggioranza, lo hai già fatto, sai come si fa. Quello che non puoi dire è che noi siamo opposizione maleducata. Se qualcuno vuole staccare la spina lo faccia prendendosi la responsabilità. Noi non accetteremo mai né ricatti né minacce».

Un vero ultimatum, che spinge gli alleati di governo a frenare. Il disegno di legge sulla riforma del processo penale viene inserito all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri, ma senza le norme sulla modifica della prescrizione contestate da Italia viva. Vito Crimi, capo politico M5s, attacca: «C’è chi per esistere ha bisogno di polemiche e provocazioni, e c’è chi le polemiche le lascia agli altri, impiegando il proprio tempo a lavorare, costruire, risolvere problemi, trovare soluzioni».

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
14/02/2020 09:09:12


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