Serie di furti nelle auto in sosta lungo le sponde della diga di Montedoglio
L'ultimo episodio domenica pomeriggio a Madonnuccia di Pieve Santo Stefano
Forzate le portiere di alcune vetture parcheggiate nella località Madonnuccia a Pieve Santo Stefano. Auto di persone che si trovavano lungo le sponde dell’invaso di Montedoglio. L’episodio risale a domenica pomeriggio, seppure la denuncia ai carabinieri è stata sporta nei giorni seguenti. Un modus operandi piuttosto semplice, probabilmente già conosciuto in Valtiberina: con l’utilizzo di un cacciavite, infatti, sono state forzate le serrature delle portiere senza infrangere il vetro. Almeno cinque le auto interessate dalle razzie. Il parcheggio in questione è ubicato in un livello superiore rispetto all’invaso, quindi non visibile: è solo presente una strada all’interno del bosco che nel giro di qualche minuto permette di raggiungere l’area del Circolo Velico di Montedoglio dove sono collocate sia le varie imbarcazioni – ricordiamo che sono vietati i natanti a motore – che una chiatta galleggiante dove poter prendere il sole. In molti utilizzano Montedoglio anche per andare in canoa e spesso capita di dover lasciare gli oggetti di valore – borsello e cellulare per esempio – all’interno dell’auto poiché non ci sono spazi dove poterli depositare. Seppure ben nascosti all’interno del mezzo, quindi non visibili dall’esterno, i malviventi sono riusciti a fare razzia di borselli e smart-phone. L’amara sorpresa nel tardo pomeriggio, quando le portiere delle auto non si aprivano con il radiocomando ed evidenti erano i segni di effrazione: a quel punto non è rimasto che recarsi alla stazione dei carabinieri, ognuno nel luogo di residenza, e sporgere regolare denuncia. Carte di credito e sim del telefono sono state prontamente bloccate. Non è purtroppo la prima volta che si verificano casi di questo tipo nel parcheggio di Madonnuccia: un brutto episodio, arrivato in un momento in cui la Valtiberina sta puntando molto su questo tipo di turismo.
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