Sansepolcro, 14enne colpito al volto: "Mio figlio non vuole più uscire da solo"
Parla il padre: "Ha continui incubi notturni da attribuirsi al grave trauma psicologico subito"
“Attualmente mio figlio si rifiuta di uscire solo, chiede di essere accompagnato e ha continui incubi notturni da attribuirsi, a detta del medico che lo segue, al grave trauma psicologico subito”. Le parole sono quelle di Igor Rosati, padre del 14enne che – secondo la denuncia – lo scorso 23 luglio sarebbe stato raggiunto da alcuni colpi al volto da un 30enne di Sansepolcro. Fatti che si sono consumati lungo viale Armando Diaz, nella centralissima Porta Fiorentina. Scattò la denuncia e le cure in ospedale. Nei giorni scorsi il legale del 30enne biturgense – l’avvocato Sabina Senatore – aveva spiegato le ragioni del suo assistito dicendo, sostanzialmente, che non si è trattato di un pugno bensì di un “buffetto” per redarguire il minorenne sull’atteggiamento irrispettoso tenuto verso la propria madre. “Pur ritenendo pretestuosa e inesatta la ricostruzione dei gravi fatti accaduti a danno di mio figlio, ritengo doveroso ribadire il reale accadimento degli eventi – rimarca il padre, Igor Rosati - alla presenza di altri minori, nonché di testimoni adulti già identificati dal Comando dei Carabinieri di Sansepolcro, mio figlio che stava intrattenendosi con coetanei ai pubblici giardini della propria città, è stato aggredito, immotivatamente con un colpo al viso, da un uomo sopraggiunto improvvisamente, alla guida di un’auto in direzione vietata che, privo di mascherina, ha anche osato minacciarlo ad una distanza molti ravvicinata”. Ma il padre sottolinea anche altri aspetti. “Nessuna presunta offesa è stata mai rivolta alla madre dell’aggressore, peraltro non conosciuta da mio figlio, come confermato dalle dichiarazioni dei testimoni già acquisite. Tengo ad evidenziare che, dopo la dimissione dall’ospedale dove sono stati prestati i primi soccorsi e al successivo ricovero, nonostante la gravità del gesto a danno di un minore, non si è rilevato nessun pentimento da parte dell’aggressore che si è disinteressato completamente dello stato di salute di mio figlio”. Una situazione complessa che ha fatto parlare in città, seppure i carabinieri della Compagnia di Sansepolcro che hanno acquisito la denuncia, stanno ancora svolgendo attività d’indagine. “In questo momento mio figlio si rifiuta di uscire da solo, chiede di essere accompagnato e ha continui incubi notturni da attribuirsi, a detta del medico che lo segue, al grave trauma psicologico subito. Questa è la reale ricostruzione dei fatti accaduti, ribadisco, dinanzi a più testimoni; ciò detto, daremo seguito alla richiesta di applicazione delle misure cautelari personali che si renderanno opportune – conclude il padre, Igor Rosati - e tutelerò le ragioni di mio figlio nelle sedi giudiziarie competenti per mezzo dell’avvocato di fiducia, Stefania Romoli del Foro di Perugia”. Questione, quindi, che approderà in Tribunale ad Arezzo: l’accusa nei confronti del 30enne biturgense è quella di “lesioni personali”.
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