Il caso della Fattoria La Vialla in Casentino: la decisione del Tar della Toscana
Il Comune di Capolona era difeso dall'avvocato Loriano Maccari
Una questione che arriva dal Casentino che nei giorni scorsi è tornata nelle aule del Tribunale. La Fattoria “La Vialla”, infatti, ha impugnato i provvedimenti del Comune di Capolona e l’autorizzazione unica dell’Unione dei Comuni del Casentino che hanno consentito l’avvio dei lavori per la realizzazione di un invaso a fini irrigui nel Comune di Capolona, sostenendo che in realtà l’attività intrapresa sarebbe una cava fuori dal piano delle attività estrattive. Gli enti predetti e il titolare dei titoli abilitativi hanno, ciascuno per la propria competenza, reclamato la piena legittimità dei rispettivi provvedimenti e del proprio operato sostenendo che l’opera è asservita alla realizzazione di un noccioleto per la produzione del prezioso frutto da avviare all’industria alimentare. Il TAR della Toscana ha rigettato la domanda cautelare proposta dalla predetta Fattoria “posto che non sembrano sussistere elementi idonei a dimostrare che l’intervento oggetto del permesso di costruire contestato in questa sede non sia un accumulo ad uso irriguo bensì una cava”. La Fattoria era assistita dall’Avv. Michele Greco, il Comune dall’avvocato Loriano Maccari, l’Unione da Avv. Marco Manneschi ed il titolare dell’impresa agricola dall’Avv. Vittorio Chierroni.
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