La politica degli struzzi a Sansepolcro
La città necessita di una politica che pensi più al quotidiano che alla spartizione delle poltrone
La politica a Sansepolcro sembra essersi addormentata. Totalmente immersa nella campagna elettorale, finisce con il dimenticarsi della quotidianità, a parte il capitolo Covid-19, dove si pensa più a creare allarmismo che a gestire la situazione. Non è accettabile che vi siano forze politiche con l’ambizione di poter amministrare la città per i prossimi cinque anni ma che da mesi e mesi non escono con una nota stampa o una presa di posizione. Forze politiche ufficialmente in silenzio, insomma. Tutt’al più, si perde tempo a litigare o fare battute sui social, chiaro segnale di una politica che si deve resettare. Nulla di nulla di fronte a progettazioni che andranno a incidere pesantemente sul futuro della città, vedi il nuovo centro commerciale a Santafiora (dove salvo il Movimento 5 Stelle stanno tutti rintanati in casa, forse per non perdere il consenso fra qualche elettore in vista delle amministrative), un secondo ponte sul Tevere, per il quale non si è capito – quando i lavori saranno ultimati – quale sarà la viabilità alternativa e la necessità di creare un collegamento ciclopedonale da Montedoglio fino alla pista già esistente lungo il Tevere da San Giustino a Umbertide e tante altre problematiche. Chi fa politica non può comportarsi come gli struzzi, che davanti ai problemi mettono la testa sotto la sabbia, ma deve far capire ai cittadini come si pone davanti a ogni problematica e farlo chiaramente, senza giri di parole o uso di un politichese del quale la gente ha oramai le tasche piene. Forse Sansepolcro avrebbe bisogno di una politica che pensi più al quotidiano che alla spartizione delle poltrone, a spargere odi e rancori o alla cura degli interessi di pochi intimi.
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